Time in Jazz: alla Casa del Jazz di Roma con diversi progetti sardi

Time in Jazz approda a Roma per partecipare a Take Five, l’evento in programma da venerdì 15 a domenica 17 dicembre

Il 15 e 16 dicembre, Time in Jazz si terrà presso la Casa del Jazz di Roma. Qui saranno presentati due progetti del centro di produzione musicale Insulae Lab intitolati Piano Island #02 e Me’ta Quartet Reloaded. Inoltre, sarà presentato anche il libro fotografico di Fabio Lovino, dedicato al festival di Berchidda.

Questa rassegna mette in mostra i progetti originali dei Centri di Produzione Musica dedicati al jazz, istituiti lo scorso anno con il supporto del Ministero della Cultura. Cinque gli organismi coinvolti. Il Centro Produzione Musica di Roma della Fondazione Musica per Roma. Adrimusic (Centro Adriatico Produzione Musica) con sede a Pescara. WeStart (Centro di Produzione Musica del Piemonte Orientale) con base a Novara. Toscana Produzione Musica. Presente anche il centro coordinato dall’associazione Time in Jazz di Berchidda, presieduta e diretta da Paolo Fresu: Insulae Lab.

Piano Island #02

Ciascun centro proporrà in concerto due progetti selezionati tra quelli avviati nel corso dell’anno in procinto di concludersi. Venerdì 15 alle 19.30, Time in Jazz presenterà alla Casa del Jazz il progetto Piano Island #02. I protagonisti saranno il siciliano Seby Burgio (tastiere, elettronica) e il sardo Alessandro Di Liberto (pianoforte). Questa produzione originale è il frutto del viaggio nella musica mediterranea e del percorso nel Mediterraneo intrapreso – e ancora in corso – dal progetto Insulae LabCentro di Produzione Musica, sotto la direzione artistica di Paolo Fresu. In questo contesto, uomini, donne e diverse forme artistiche convergono per dare vita e forma alla creatività presso la sede di Berchidda. Piano Island #02 rappresenta l’incontro tra le due isole.

Me’ta Quartet Reloaded

Il giorno successivo, sabato 16 alle 21.30, salirà sul palco il Me’ta Quartet Reloaded di Antonello Salis (pianoforte e fisarmonica), Sandro Satta (sax), Riccardo Lay (contrabbasso) e Fabrizio Sferra (batteria). Questo ensemble è nato come prolungamento del gruppo jazz progressive Cadmo, fondato da Salis, Lay e Mario Paliano. Dopo lo scioglimento del trio, Salis e Lay hanno dato vita prima al G.R.A. con Sandro Satta e al compianto trombonista Danilo Terenzi, per poi formare il Me’Ta. Nei primi anni ’90, dopo diverse esperienze individuali, il quartetto si è consolidato con l’aggiunta di Fabrizio Sferra alla batteria. Il Me’Ta Quartet si caratterizza per la sua trasformazione progressiva, raccontando storie e leggende attraverso la musica, esprimendo estemporaneità e diversità, in sostanza, come un tema di fusione che unisce i musicisti. La loro interpretazione della libertà è assoluta, mai vincolata a uno schema fisso: uno stato d’animo che li unisce in una composizione e interpretazione sempre attuale, rendendo ogni concerto una nuova vita. La loro musica spazia tra vari linguaggi e tendenze, dalle melodie ancestrali alla contemporanea, dalla musica etnica al vasto mondo del jazz.

Il libro fotografico di Fabio Lovino

La visita a Roma costituirà anche l’opportunità per presentare “Time in Jazz. L’estate del 2022“, il libro fotografico realizzato da Fabio Lovino che narra attraverso immagini l’edizione dell’anno precedente, la trentacinquesima, del festival Time in Jazz, creato nel 1988 e diretto da Paolo Fresu nella sua Berchidda. Figura di spicco nel campo della fotografia musicale e oltre, Lovino vanta un vasto portfolio di ritratti di musicisti, attori e registi italiani e internazionali, oltre a più di centotrenta copertine per rinomate riviste nazionali ed estere. Durante la sua esplorazione dei luoghi del festival, ha immortalato volti, emozioni e suggestioni, trasformandoli in scatti che sono ora raccolti in questa pubblicazione edita dalla Postcart di Roma.

Presentato in anteprima lo scorso agosto a Berchidda, il libro di Fabio Lovino è il quinto volume di un progetto editoriale di Time in Jazz. Attraverso l’obiettivo sensibile della fotografia, si propone di narrare le molteplici sfaccettature di questo festival caleidoscopico e intricato, saldamente radicato nel territorio grazie alla potenza della musica. Dopo le pubblicazioni precedenti a firma di Roberto Cifarelli, Daniele Franchi, Alessandra Freguja e Gianfranco Mura, il contributo di Lovino si inserisce come il quinto capitolo di questa serie. In un dialogo tra Fabio Lovino e Paolo Fresu, “Time in Jazz. L’estate del 2022” sarà presentato venerdì 15 alle ore 17 presso la biblioteca della Casa del Jazz. Successivamente, la scena sarà dominata dalla musica. Infatti, si esibiranno Seby Burgio e Alessandro Di Liberto, con Piano Island #02 alle 19.30 sul palco della Casa del Jazz.

Le parole dell’autore

«Fabio Lovino sente il mondo con gli occhi» osserva Paolo Fresu nella prefazione: «Lo percepisce attraverso gli sguardi degli altri e questi divengono nuovi obiettivi e altrettanti diaframmi. Il suo racconto di Time in Jazz è composto dai piccoli particolari che lui ha pazientemente osservato e portato in luce. Micro e macro che bene rappresentano un festival che aspira a voler mettere insieme e comunicare ogni dettaglio di un poliedrico cosmo umano e creativo. Si espone verso la narrazione pur arretrando lo sguardo, come fosse uno dei numerosi spettatori che, da trentasei anni, vivono il festival ricomponendolo a loro volta».

About Fabrizio Doneddu

Nato in Gallura, cresciuto nel Sarrabus e fuori sede a Cagliari. Studente, a tempo perso, in Scienze della Comunicazione

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