Un intrigante e divertente gioco di specchi tra realtà e finzione con “Uomo e Galantuomo”, una brillante commedia di Eduardo De Filippo in cartellone – in prima regionale – da mercoledì 13 fino a domenica 17 dicembre al Teatro Massimo di Cagliari, poi lunedì 18 dicembre alle 21 al Teatro Comunale di Sassari per la Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC Sardegna.
Sotto i riflettori di “Uomo e Galantuomo” nel ruolo di Gennaro De Sia, capocomico di una compagnia di guitti scritturati per una serie di repliche in una località balneare, alle prese con le prove di “Mala Nova” di Libero Bovio, Geppy Gleijeses, considerato l’erede del grande drammaturgo partenopeo, da cui ha ricevuto il permesso di rappresentare le sue opere (Premio “Miglior Attore Europeo” conferito dall’Accademia Europea Medicea per “Filumena Marturano” con la regia di Liliana Cavani) accanto a un affiatato cast, formato da Patrizia Spinosi, Ciro Capano e Gino Curcione, con Roberta Lucca, Gregorio Maria De Paola, Irene Grasso, Riccardo Feola e con Salvatore Felaco e Demi Licata, con la partecipazione di Ernesto Mahieux (David di Donatello per “L’imbalsamatore” di Matteo Garrone), per la regia di Armando Pugliese (produzione Gitiesse / Artisti Riuniti – Teatro della Toscana).
“Uomo e Galantuomo”, scritta nel 1922 e successivamente inserita nella “Cantata dei giorni pari”, intreccia il lavoro degli artisti, impegnati nell’allestimento del nuovo dramma tra gags esilaranti come gli errori del suggeritore, alle loro vicende private e specialmente agli intrighi sentimentali, come la relazione tra il capocomico e la prima attrice Viola e quella tra il giovane e benestante Alberto De Stefano e la misteriosa Bice, una donna sposata, da cui nascono una serie di equivoci, finché per evitare una tragedia qualcuno arriva a simulare la pazzia. Un colorato affresco della società tra amore e gelosia, tradimenti e inganni, in un susseguirsi di coups de théâtre e situazioni comiche e surreali, con un finale paradossale per mettere l’accento su debolezze e vizi, umane passioni e rigide convenzioni, privilegiando l’ironia e la leggerezza ma soprattutto il talento di un giovane Eduardo De Filippo, già esperto dell’arte di far (sor)ridere e pensare.
Il programma del 14 dicembre
Oltre la Scena – incontri con gli artisti: giovedì 14 dicembre alle 17.30 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari, Geppy Gleijeses, Ernesto Mahieux e la compagnia, in un dialogo con il pubblico coordinato da Alessandra Menesini (L’Unione Sarda), raccontano “Uomo e Galantuomo”. INGRESSO GRATUITO
Omaggio al genio di Eduardo De Filippo con “Uomo e Galantuomo”, fortunata commedia scritta nel 1922 dall’artista partenopeo per il fratellastro Vincenzo Scarpetta e rappresentata dal Teatro Umoristico I De Filippo nel 1933, infine inserita nella “Cantata dei Giorni Pari”, in cartellone da mercoledì 13 fino a domenica 17 dicembre (tutti i giorni da mercoledì a venerdì alle 20.30, sabato 16 dicembre alle 19.30 e domenica 17 dicembre alle 19, e venerdì 15 doppio spettacolo con la replica pomeridiana alle 16.30) al Teatro Massimo di Cagliari, poi lunedì 18 dicembre alle 21 al Teatro Comunale di Sassari sotto le insegne della Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna.
La divertente pièce racconta le (dis)avventure di una compagnia di guitti, scritturati per una serie di recite in una località balneare e ospiti dell’albergo a spese di un ricco gentiluomo, don Alberto De Stefano: dopo un esordio sfortunato tra critiche e fischi, il capocomico Gennaro De Sia decide di mettere in prova “Mala Nova” di Libero Bovio, per andare incontro al gusto di un pubblico colto e esigente. Nell’intricata trama, arte e vita si mescolano in un gioco di specchi, mentre emergono le difficoltà del quotidiano, la scarsità di mezzi dei teatranti e la necessità di risparmiare il più possibile, magari cucinando in camera o rimediando un invito a cena, in contrasto con il lusso e lo sfarzo dei villeggianti, e si manifestano anche le umane passioni, primo fra tutti l’amore, sentimento universale che non conosce distinzioni di classe e neppure differenze d’età.
In seno alla compagnia, è nata la relazione tra Gennaro De Sia e la primadonna Viola, ma anche il mecenate Alberto Di Stefano ha una segreta liaison con la misteriosa Bice, moglie, come si scoprirà poi, del conte Tolentano, illustre medico ma gelosissimo e preoccupato di salvaguardare l’onore, così come Salvatore, fratello di Viola, che chiede una riparazione per lo stato della sorella, vistosamente incinta – mentre in “Mala Nova” l’operaio Andrea vendica l’oltraggio fatto a Rosina.
Sotto i riflettori Geppy Gleijeses, allievo di Eduardo De Filippo, da cui ha ricevuto l’autorizzazione a rappresentare le sue opere (come ha fatto con successo, a partire da “Il figlio di Pulcinella”, “Chi è cchiù felice e’ me!” e “ Gennariniello” negli Anni Settanta per arrivare a “Filumena Marturano” con regia di Liliana Cavani nel 2016, per cui ha ricevuto il Premio Flaiano e il Premio come “Miglior Attore Europeo” dell’Accademia Europea Medicea) nel ruolo del capocomico Gennaro De Sia con un affiatato cast, formato da Patrizia Spinosi, Ciro Capano e Gino Curcione accanto a Roberta Lucca, Gregorio Maria De Paola, Irene Grasso, Riccardo Feola e a Salvatore Felaco e Demi Licata, con la partecipazione di Ernesto Mahieux (David di Donatello per “L’imbalsamatore” di Matteo Garrone) nei panni dell’aristocratico conte Tolentano, per la regia di Armando Pugliese (produzione Gitiesse Artisti Riuniti e Teatro della Toscana).