Al cinema Greenwich d’Essai in Via Sassari 67 a Cagliari, la rassegna “Essere Donne”, organizzata dall’Associazione Culturale La Settima Arte e curata da Antonello Zanda ed Elisabetta Randaccio, si avvia alla conclusione con la penultima settimana di programmazione.
La rassegna “Essere Donne” presenta così “Cleò dalle 5 alle 7” del 1962 che vede protagonista una artista che vaga per Parigi in attesa di scoprire i referti medici che potrebbero accertare un male fatale. Lungo la strada, per due ore, incontra tanta gente e tanta vita attorno a lei. Il tempo, scandito in capitoli sullo schermo dalla presenza di orologi, accompagna il peregrinare di Cléo per le strade di Parigi in cerca di un sollievo o di una distrazione dai pensieri di morte che la rincorrono.
Si parte lunedì 18 dicembre alle ore 18.00 con una serata interamente dedicata alla regista Agnès Varda, una voce unica nel coro nouvelle vague e prima regista donna a ricevere un Oscar alla carriera. Nata fotografa, Agnès Varda per oltre settant’anni ha girato film abbattendo le frontiere fra fiction e documentario, fotografia e video, analogico e digitale, colore e bianco e nero, confondendo generi, formati e durate. Un cinema in prima persona, singolare, fatto di luoghi, di strade, di attese e soprattutto di persone, lo sguardo che si fa all’occorrenza femminista e sociale, senza perdere in libertà poetica.
L’unità temporale della storia, un’ora e mezza, corrisponde alla durata cinematografica. I due piani coincidono come a rivelare il gioco d’illusione che si nasconde dietro la macchina da presa. Eppure, nonostante questi confini marcati, Cléo è in balia delle onde: in alcuni momenti ha la sensazione che il tempo stia passando in fretta, in altri che sia fermato e le sembra interminabile: è la percezione che tutti ne abbiamo vivendo in prima persona e che Varda riesce a filmare rendendo di fatto il tempo visibile.
A seguire la proiezione di “Reponse de femme”, 1975 che porta sul grande schermo un variegato gruppo di donne alle prese con un’unica domanda: cosa significa essere donna? Il cortometraggio offre squarci di comprensione su cosa significhi essere una donna nella società occidentale in sette vorticosi minuti, attraverso immagini iperrealiste, provocatorie, a tratti esilaranti.
La dedica ad Agnès Varda
La serata dedicata ad Agnès Varda sarà presentata al pubblico da Daniela Stara, operatrice culturale – responsabile dell’archivio fotografico e restauro della Società Umanitaria.
21 dicembre 2023: Houria – La voce della libertà
La rassegna prosegue giovedì 21 dicembre alle ore 18.00 con la proiezione di “Houria – La voce della libertà” di Mounia Meddour, 2022 presentato a Cannes nel 2023. Houria vive in Algeria, orfana di padre, la madre Sabrina insegna danza classica di giorno, balla la danza del ventre di sera nei locali. Houria lavora come cameriera in un hotel con l’amica Sonia e per mettere da parte la somma esatta per acquistare un’automobile alla madre, la sera va a scommettere d’azzardo in un ambiente notturno losco e pericoloso. Al termine di un incontro che le ha fruttato una bella somma, la ragazza viene inseguita nel buio dei vicoli da un uomo che si dice derubato.
Durante l’inseguimento la danzatrice si rompe una gamba e per lo choc perde la voce. Dalla tragedia iniziale prende il via una storia di sorellanza femminile contro la violenza di genere, una resistenza contro la violenza di una società maschilista, in balia di una polizia arresa e di un governo che ha perdonato i peggiori terroristi. A prezzo di offese e brutalità, la ragazza e sua madre si riprendono uno spazio di affermazione, un luogo di lotta e coraggio: Houria, con le compagne del corso di riabilitazione, danzeranno di nuovo sul terrazzo affacciato sul cielo e sul mare aperto in uno spettacolo colorato e gestuale scritto dalla protagonista in memoria dell’amica Sonia, affogata in seguito a un trasbordo in gommone verso la Spagna. L’opera sarà introdotta al pubblico da Giulia Mazzarelli, operatrice culturale – responsabile mediateca e attività con le scuole della Società Umanitaria.
La rassegna “Essere Donne”, che proseguirà sino al 29 dicembre, è organizzata dall’Associazione Culturale La Settima Arte con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, in collaborazione con la Società Umanitaria – Cineteca Sarda, Comunicare Agency, Europa Cinemas e la Fondazione Faustino Onnis.