Al lavoro gli adolescenti sardi per rendere le città più sostenibili, vince l’app per sventare episodi di violenza sulle donne vince l’hackathon
Nove studenti sardi hanno partecipato all‘evento “Hacking-Communities” di Rumundu e Fondazione di Sardegna, che ha coinvolto 90 ragazzi provenienti da diversi istituti dell’isola. La sfida dell‘hackathon era l’elaborazione di progetti mirati a ripensare le città in ottica di sostenibilità economica, sociale e ambientale con un app
La squadra di Francesca, Leonardo, Marco, Stefania e Marianna del liceo Mossa di Olbia, che hanno ideato l’app “Right Touch“, hanno conquistato il primo posto. L’app, finanziata con il crowdfunding, aiuta a segnalare e sventare episodi di violenza sulle donne.
I progetti secondi e terzi classificati
Al secondo posto si è classificato il team “Braccia Rubate” dell’Istituto Agrario Pellegrini di Sassari, che ha proposto soluzioni per ridurre l’uso di plastiche nell’agricoltura, promuovendo materiali biodegradabili. Al terzo posto si è classificato il team “Serra2030” dell’IIS Fermi di Alghero, che ha ideato un progetto di riqualificazione di aree per la produzione agricola sostenibile.
Un premio speciale è stato assegnato al team “Aupat con aggiungi un posto a tavola”, dell’IIS Fermi di Alghero. Ha sviluppato un progetto di co-housing per aiutare anziani soli e studenti fuori sede.
L’hackathon “Hacking-Communities” ha dimostrato che i giovani sardi sono interessati a contribuire alla sostenibilità delle proprie città. I progetti presentati sono innovativi e concreti, e hanno il potenziale per migliorare la vita delle comunità locali.
I giovani di oggi sono diventati più sensibili sulle violenze alle donne. Partecipando spesso alle manifestazioni