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Il premio Nobel Orhan Pamuk incanta ancora con il suo ultimo lavoro letterario, “Ricordi di montagne lontane”. Questo volume si presenta come una moleskine. Accoglie al centro delle pagine la fotografia esatta dei taccuini che hanno ospitato le memorie e le illustrazioni dell’autore
Le leggendarie moleskine, una volta adoperate da figure come Picasso, Hemingway e Van Gogh, e rinominate di recente da Bruce Chatwin, hanno ispirato Pamuk negli ultimi dieci anni. Einaudi ha ora tradotto e riprodotto fedelmente queste memorie in un volume suggestivo dal titolo evocativo.
Formato innovativo
La peculiarità di questo libro si manifesta nel suo formato insolito, 27×16 cm, progettato appositamente per ospitare al centro la fedele riproduzione delle pagine delle moleskine. Il testo tradotto si distribuisce attorno a queste immagini, offrendo già al lettore un accenno del ruolo visivo che riveste all’interno del libro. Pamuk, noto per la sua straordinaria capacità di evocare ambienti nei suoi romanzi, sembra dare un nuovo spunto all’esperienza di lettura, unendo testo e immagini in un connubio suggestivo.
Una nuova esperienza di lettura
Questo approccio visivo non è nuovo per l’autore, il quale ha sempre saputo abilmente immergere i lettori negli spazi attraversati dai suoi personaggi. La fusione tra testualità e visività potrebbe aprire un nuovo orizzonte nell’esperienza di lettura, portando il pubblico ad esplorare i racconti di Pamuk attraverso una prospettiva più tangibile e viscerale.
“Ricordi di montagne lontane” si preannuncia come un viaggio sensoriale, una passeggiata tra parole e immagini, una combinazione in cui la storia si fa palpabile, mentre il lettore si perde nei paesaggi suggestivi tratteggiati con la maestria unica di Orhan Pamuk.
