Un omaggio al tenore Giovanni Manurita a Tempio per il Barbiere di Siviglia
Dopo il successo della “Cenerentola”, l’Accademia Bernardo De Muro torna al Teatro Carmine di Tempio con un altro capolavoro rossiniano, “Il Barbiere di Siviglia“. Il 22 dicembre alle ore 20 presso il Teatro del Carmine di Tempio Pausania.
La produzione, in collaborazione con l’ente concerto Marialisa De Carolis e sotto l’egida del Rossini Opera Festival di Pesaro, è un omaggio al tenore tempiese Giovanni Manurita, ribattezzato da D’Annunzio come il “canoro alato”.
Il cast è composto da giovani artisti di talento, reduci da importanti tournée. Manuel Amati interpreta il Conte d’Almaviva, Gianluca Lentini è Don Bartolo, Marta Pluda è Rosina, Gianni Giuga è Figaro, Alessandro Abis è Basilio, Dario Sogos è Fiorello e Vittoria Lai è Berta.
L’opera sarà diretta dal maestro Roberto Gianola e la regia è di Victor Garcia Sierra, ripresa da Giampaolo Salis.
L’ omaggio a Giovanni Manurita, il tenore “canoro alato”
La produzione, in collaborazione con l’ente concerto Marialisa De Carolis e sotto l’egida del Rossini Opera Festival di Pesaro, è un omaggio al tenore tempiese Giovanni Manurita, ribattezzato da D’Annunzio come il “canoro alato”.
Manurita, nato a Tempio nel 1886, fu un artista di grande talento, che si distinse per la sua voce limpida e potente. Dopo aver combattuto nella prima guerra mondiale, si stabilì a Roma, dove iniziò la sua carriera concertistica, esibendosi nei maggiori teatri in Italia e all’estero.
Nel 1926, Manurita fu protagonista del ruolo del Conte d’Almaviva ne “Il Barbiere di Siviglia” al Teatro La Fenice di Venezia. La sua interpretazione fu un successo clamoroso, che lo consacrò come uno dei più grandi tenori rossiniani del suo tempo.
Manurita fu un artista poliedrico, che si cimentò in un vasto repertorio, spaziando dalla lirica alla musica sacra. Fu anche un grande interprete di opere di autori italiani contemporanei, come Giacomo Puccini e Ottorino Respighi.
La sua carriera si concluse nel 1952, con un’interpretazione del ruolo di Radames nell’opera “Aida” di Giuseppe Verdi. Manurita morì a Roma nel 1967.
La produzione di “Il Barbiere di Siviglia” a Tempio è un modo per ricordare e celebrare la figura di questo grande artista, che ha contribuito a diffondere la musica lirica in Sardegna e in Italia.