Ai microfoni di UnicaRadio la scrittrice parla del suo ultimo romanzo “Addio, a domani” La mia incredibile storia vera
La giovane autrice Sabrina Efionayi ha presentato il suo ultimo lavoro durante il festival “Circo Letterario”, diretto dallo scrittore Andrea Melis.
Si tratta di un prezioso racconto autobiografico che Sabrina ha scelto di scrivere in terza persona, a protezione di uno spazio che consentisse una qualche distanza da emozioni troppo dolorose.
La incontriamo agli Intrepidi Monelli, sede del festival. E nel raccontarci il suo romanzo ci parla della sua storia, quella di bambina con due madri: una madre biologica nigeriana costretta alla prostituzione che per salvarla l’ha lasciata andare e una madre affettiva napoletana che per salvarla l’ha presa con sé.
Ci spiega come la scelta di raccontare la sua vicenda sia nata non soltanto dalla spinta naturale alla scrittura per esprimere se stessa, ma anche dal voler trovare il modo giusto per rispondere alla domanda “cosa è il razzismo?”. Perché quello che ha vissuto parla di una società nella quale razzismo e discriminazione sono ancora presenti.
Si sofferma anche sul tema della prostituzione, sottolineando come si tratti di una tematica affrontata in modo superficiale e che non mette in luce come dietro alla disperazione, dietro a un gesto, ci sia sempre la richiesta di uomini che di fatto avvallano quel tipo di violenza.
Il titolo “Addio, a domani” è un messaggio rivolto alla madre biologica . Una madre che lasciandola letteralmente tra le braccia di un’altra donna le ha permesso un futuro diverso da quello che avrebbe potuto offrirle. “Mi ha lasciata per non lasciarmi mai veramente”.
Note biografiche Sabrina Efionayi
Nasce a Castel Volturno nel 1999. Studia Culture digitali e della comunicazione presso l’Università Federico II di Napoli. Tra i suoi lavori OVER ( Rizzoli 2016) OVER 2 ( Rizzoli 2016) e #TBT Indietro non si torna (Rizzoli 2017) e Addio, a Domani ( Einaudi 2022).