Intelligenza artificiale

Intelligenza Artificiale, Virtual Coach a Bologna

La città di Bologna si trasforma in un laboratorio per l’Intelligenza Artificiale, accogliendo lo sviluppo di un “Virtual Coach” che promette di cambiare il modo in cui apprendiamo e ci prepariamo agli esami. Ex Machina Italia, startup con base nella città emiliana, sta collaborando con l’Università Cattolica di Milano per creare un “agente conversazionale” progettato per assistere gli studenti durante la preparazione agli esami

Sandro Cacciamani, CEO di Ex Machina Italia, spiega che questo “Virtual Coach” può dialogare in modo naturale con gli studenti, simulando anche un ambiente universitario. Questa tecnologia mira a ridurre l’ansia da prestazione e a sostenere gli studenti durante la fase di studio, consentendo anche di certificare le competenze acquisite tramite le cosiddette credenziali digitali, chiamate anche “open badge”.

È importante sottolineare che questo tutor digitale non ha l’intento di sostituire i docenti, ma di essere uno strumento di supporto. L’Intelligenza Artificiale, sostiene Cacciamani, dovrebbe essere un ausilio nell’apprendimento, fornendo nuovi strumenti per la trasmissione della conoscenza. L’obiettivo principale del simulatore di esami è proprio di affiancare gli studenti e renderli più sicuri durante il processo di apprendimento.

Tecnologia innovativa

Questa tecnologia è stata sviluppata in collaborazione con Memori.ai, un’azienda di Altedo specializzata in gemelli digitali capaci di sostenere conversazioni. L’aspirazione di Ex Machina Italia è arrivare a creare un “Virtual Coach” in grado di formare persone a diventare abili creatori e addestratori di agenti IA, certificando questo percorso con credenziali digitali.

Ma le applicazioni dell’Intelligenza Artificiale non si limitano al mondo accademico e aziendale. Si prevede anche un utilizzo per la terza età, in modo che gli anziani possano condividere le proprie storie con un interlocutore virtuale, conservando così preziosi ricordi per le generazioni future.

Tuttavia, Cacciamani sottolinea che ci sono confini etici da rispettare nell’utilizzo dell’IA. La tecnologia deve sempre essere al servizio della persona, garantendo la privacy, la trasparenza e la responsabilità nell’utilizzo dei dati. Sebbene l’IA possa rivoluzionare molti ambiti, l’essere umano deve rimanere il fulcro delle decisioni.

About Daniele Atzori

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