Incontro con il Direttore Generale del “National Biodiversity Future Center” Riccardo Coratella, tra ricerca, sviluppo e valorizzazione della biodiversità mediterranea
Il tema della biodiversità e relativa salvaguardia dei nostri ecosistemi è più attuale che mai. Ne abbiamo parlato con Riccardo Coratella, Direttore Generale dell’NBFC (National Biodiversity Future Center), che ci ha spiegato l’impegno che il centro metterà nei prossimi anni proprio sul tema in questione.
Tra ricerca e futuro della biodiversità, abbiamo avuto modo con Riccardo anche di ripercorrere il suo percorso professionale al CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), e capire, vista la sua importante esperienza come Mobility Manager, che ripercussioni hanno avuto le attività dell’ente a seguito della pandemia da Covid.
Il “National Biodiversity Future Center”
L’NBFC è di fatto un’eccellenza del settore: il primo centro di ricerca italiano interamente dedicato alla biodiversità. Durante la chiacchierata, Riccardo ci racconta come il progetto si basi sostanzialmente su quattro pilastri principali: la conservazione, la restaurazione, il monitoraggio e la valorizzazione della biodiversità italiana e mediterranea.
In tal senso sarà fondamentale nei prossimi anni per il centro, in seguito alla mappatura, un’attività di ripristino della biodiversità, che purtroppo nel tempo si sta perdendo.
Oltre agli aspetti più “tecnici“, il progetto avrà anche l’importante obiettivo di compiere attività di divulgazione, che permettano alla popolazione di avvicinarsi ed informarsi di più sulla tematica della biodiversità.
L’importanza della divulgazione
Come sottolinea Riccardo, questo sarà attuato attraverso la creazione di un gateway: un’infrastruttura che raccoglierà le banche dati sulla biodiversità, ed in cui si creeranno percorsi di formazione, mostre e spettacoli. Il tutto ovviamente allo scopo di divulgare e rendere accessibile la scienza anche ai non “addetti ai lavori“.
Sempre a proposito di vicinanza del centro a cittadini e aziende esterne, il direttore spiega come sia fondamentale anche una comunicazione efficace sui social media, atta a sensibilizzare e far arrivare l’operato del progetto alla fetta di popolazione più giovane.
Chiaramente, trattandosi di scienza, Riccardo sottolinea come nella comunicazione sia necessario rispettare degli standard qualitativi importanti, e nulla va lasciato al caso.