Addio reso gratuito 2024

Reso gratuito, possibile addio nel 2024

Il 2024 potrebbe segnare una svolta nel panorama degli acquisti online, con un possibile addio ai resi gratuiti che ha scatenato un acceso dibattito sulla sostenibilità economica e ambientale del fenomeno. Una tendenza iniziata nel Regno Unito, dove 8 rivenditori online su 10 hanno introdotto commissioni per la restituzione di articoli, sta rapidamente diffondendosi

Zara, pioniere di questa trasformazione, ha applicato una commissione di 1,95 sterline per resi effettuati attraverso punti di consegna di terze parti, mantenendo il reso gratuito nei negozi fisici. Uniqlo e Asos, nel territorio giapponese e britannico, si sono uniti al movimento, seguiti negli Stati Uniti da nomi noti come Macy’s, Abercrombie & Fitch, J. Crew, e H&M, imponendo commissioni fino a 7 dollari per resi postali. Addirittura, anche Amazon ha introdotto un costo minimo di 1$ per alcuni resi tramite UPS Store negli USA.

In Italia, per ora, la politica dei resi gratuiti rimane immutata, ma giganti come Zara e H&M già addebitano commissioni o offrono resi gratuiti solo in determinate circostanze. Questa tendenza è alimentata da comportamenti discutibili dei consumatori, con l’aumento del “bracketing”: l’abitudine di acquistare più taglie o colori per restituire gratuitamente gli articoli non desiderati.

Il ruolo della sostenibilità

La sostenibilità economica e ambientale gioca un ruolo fondamentale in questo cambiamento. Il reso compulsivo comporta costi elevati per le aziende, che devono gestire, riparare e ri-confezionare gli articoli restituiti, spesso non idonei alla rivendita e destinati a diventare rifiuti. Questo processo inquina, richiedendo risorse energetiche e contribuendo all’emissione di gas serra.

La fine del reso gratuito è un segnale di maggiore responsabilità sociale e ambientale. Le istituzioni europee stanno già considerando normative per incentivare la sostenibilità, ma più sforzi sono necessari. La sfida ambientale richiede una collaborazione sinergica tra tutte le parti sociali, inclusi i consumatori, che devono essere parte attiva del cambiamento.

In conclusione, l’addio al reso gratuito si pone come un’opportunità per promuovere una maggiore consapevolezza e responsabilità nella società. La sfida ambientale può essere vinta solo con un impegno condiviso da tutti gli attori sociali.

About Daniele Atzori

Ragazzo sardo di 28 anni appassionato di cibo, calcio e comunicazione. E tante altre belle cose.

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