Il Museo Archeologico Domu Nosta a Senorbì ha inaugurato una straordinaria esposizione intitolata “Miti, leggende e maschere della Sardegna”, curata dall’artista Tonio Congiu e aperta al pubblico fino al 29 febbraio. Questa mostra offre un’incantevole visione delle tradizioni isolane attraverso venti affascinanti personaggi rappresentati in ceramiche originali
Tonio Congiu, l’artista dietro questa straordinaria collezione a Senorbì, rivela che le opere in mostra sono frutto del suo studio approfondito sulla mitologia sarda. “Sono venti i personaggi in mostra”, afferma Congiu, “circa la metà di quelli che sono arrivato a contare da quando mi sono imbattuto nello studio della mitologia sarda”.
Tra le affascinanti figure mitiche esposte, emergono nomi iconici come Mamuthones, Su Boe e S’Accabadora, questa ultima una figura femminile legata al compito di porre fine alla sofferenza delle persone malate secondo le tradizioni locali. La mostra non si limita a presentare le maschere famose ma introduce anche personaggi meno noti come gli Ammuttadori, protagonisti del periodo di dormiveglia sardo, e Sa Friarosa, la leggenda di una giovane sempre malata e afflitta dal freddo.
Raffigurazioni leggendarie
Le opere in ceramica di Congiu non solo catturano l’essenza di queste figure, ma raccontano anche storie tramandate da generazioni. L’artista ha saputo trasformare miti e leggende in creazioni visivamente suggestive, offrendo al pubblico un’immersione affascinante nel patrimonio culturale e nella ricca mitologia della Sardegna.
La mostra al Museo Domu Nosta rappresenta un’opportunità unica per esplorare il folklore e la spiritualità dell’isola attraverso gli occhi e le mani di un artista che ha saputo dare vita a queste antiche leggende in modo straordinario.
L’esposizione, con la sua combinazione di maestria artistica e profondo rispetto per le tradizioni, offre agli visitatori l’occasione di immergersi nella magia e nella storia della Sardegna attraverso un’incredibile collezione di opere che resteranno senza dubbio impresse nella memoria di chiunque le abbia incontrate.