“Sabir / viaggio mediterraneo” organizzata da CeDAC
“Sabir” è la nuova opera coreografica del regista e coreografo italo africano Mvula Sungani, che vede in scena l’étoile internazionale Emanuela Bianchini (coideatrice della physical dance e cofirmataria delle coreografie), accompagnata dai solisti della Mvula Sungani Physical Dance e dal compositore e polistrumentista Erasmo Petringa.
La nuova opera vuole stimolare una riflessione
Una riflessione che non deve necessariamente dare risposte immediate, ma dovrebbe fornire alcuni elementi per favorire l’idea che l’integrazione legale e sana può rappresentare una ricchezza, esattamente come accadeva più di mille anni fa tra i naviganti di molti paesi che per interagire nei porti del mediterraneo sentirono la necessità di creare una lingua franca comune: il Sabir.
La creazione che prende spunto dalla filosofia inclusiva della lingua franca e pone l’accento sulla tematica dell’integrazione fra etnie diverse attraverso i racconti e le storie di immigrati e di emigranti. La chiave di lettura è il parallelo tra l’Italia di oggi, meta di immigrazioni e di speranze, e quella del primo ‘900, quando a partire con aspettative di una vita migliore erano proprio gli italiani.
L’opera di Sungani, che trae ispirazione anche dai racconti e dalla storia della sua famiglia, è una lettura metaforica del passato e del presente della nostra nazione, un racconto emozionale e visivo sull’integrazione di culture lontane dal nostro popolo, un progetto per non dimenticare chi eravamo, chi siamo e – forse – chi vorremmo o dovremmo essere.
La drammaturgia coreografica che nell’astrattismo emozionale evoca storie di donne e uomini comuni, utilizza come linguaggio la physical dance ed è articolata per quadri in cui trame intense ed evocative esaltano i corpi scultorei dei danzatori e li fondono con la forza interpretativa delle musiche originali eseguite dal vivo.
Le musiche originali ispirate dalla tradizione italiana e contaminata per conferire un suono dal sapore mediterraneo, sono pensate e scritte per essere eseguite live con diversi strumenti etnici del sud Italia e dell’area mediterranea, sapientemente miscelati con suoni elettronici.