Per il secondo anno consecutivo a Cagliari andrà in scena la rappresentazione “Storia e martirio di Sant’Efisio”, presso Palazzo Bacaredda
In occasione dell’imminente liturgia del martirio di Sant’Efisio, a Cagliari andrà in scena la rappresentazione “Storia e martirio di Sant’Efisio“. L’evento, a cura della Pro loco cittadina e dell’associazione “Memoriae Milites“, si terrà lunedì 15 gennaio alle ore 17:00, presso il Cortile d’Onore di Palazzo Baccaredda.
La rappresentazione prevede il patrocinio del Comune di Cagliari, e alla sua conclusione ci sarà il tradizionale saluto al passaggio della processione che accompagnerà il simulacro del Santo davanti al municipio cittadino.
La Memoria Liturgica di Sant’Efisio
Il culto di Sant’Efisio è legato a due giornate in particolare: quella del 15 gennaio e quella più rinomata del primo maggio.
La festa del 15 gennaio è la cosiddetta Memoria Liturgica di Sant’Efisio, che commemora il suo martirio avvenuto nello stesso giorno dell’anno 303, presso la città punico-romana di Nora, in territorio di Pula.
La giornata del primo maggio è invece la festa grande di Sant’Efisio, che si celebra in occasione del voto fatto dalla municipalità di Cagliari nel 1656 affinché il santo liberasse la città dalla peste.
In questa occasione, la statua del santo viene portata in processione da Cagliari a Nora, percorrendo un itinerario di circa 60 chilometri. La processione è un evento molto sentito dai sardi, che vi partecipano in gran numero.
La festa di Sant’Efisio è per distacco la più importante manifestazione religiosa e culturale in Sardegna, che testimonia la profonda devozione del popolo sardo al suo santo patrono.
La vita del martire
La vita di Sant’Efisio è avvolta nel mistero. Secondo la tradizione, era un soldato romano di origine orientale, che si convertì al cristianesimo e fu martirizzato per la sua fede.
Efisio nacque intorno al 250 d.C. ad Antiochia, in Siria. Si arruolò nell’esercito romano e fu inviato a Cagliari, in Sardegna. Qui, si convertì al cristianesimo e iniziò a predicare la fede.
La sua conversione fu notata dalle autorità romane, che lo arrestarono e lo sottoposero a torture. Efisio resistette a tutto e fu infine decapitato il 15 gennaio 303. Le sue spoglie furono trasportate a Cagliari, dove furono venerate dai cristiani locali. Il suo culto si diffuse rapidamente in tutta la Sardegna, in particolare nel sud dell’isola.
Il 24 giugno 1656, Cagliari fu colpita da una grave epidemia di peste. La popolazione della città, disperata, si rivolse a Sant’Efisio, promettendo di celebrargli una grande festa se avesse liberato la città dalla peste.
L’epidemia cessò improvvisamente e la città fu salvata. In segno di gratitudine, la municipalità di Cagliari organizzò una grande processione in onore di Sant’Efisio, che si svolge ancora oggi nelle giornate di gennaio e maggio.