Montevecchio, un’opportunità per l’ambiente e l’economia
Un recente studio condotto dal dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell’Università di Cagliari ha rivelato la presenza di terre rare nelle discariche minerarie di Montevecchio, a Guspini. I 17 elementi chimici noti come terre rare sono essenziali per l’industria tecnologica. Vengono utilizzati nella produzione di una vasta gamma di prodotti, tra cui telefoni, computer, sensori elettronici, motori elettrici e impianti di produzione di energia rinnovabile.
Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista internazionale “Minerals“, hanno concentrato le loro indagini sull’area del cantiere Sanna, dove hanno rilevato elevati livelli di terre rare, tra cui lantanio, cerio e neodimio. In particolare, le patine bianche nel letto del fiume, oltre ai minerali contenenti zinco, come l’idrozincite e la zincite, presentano concentrazioni elevate di queste materie prime critiche.
Questi risultati aprono nuove prospettive
I risultati aprono la possibilità di trasformare i rifiuti minerari di Montevecchio in risorse, che potrebbero essere riutilizzati per l’estrazione di terre rare. Il riciclo di questi residui, se presente in concentrazioni economicamente vantaggiose, contribuirebbe anche alla rimozione di una fonte di inquinamento e alla promozione della sostenibilità del settore minerario.
La Cina detiene quasi completamente il monopolio delle terre rare, ma la scoperta di questi giacimenti in Sardegna potrebbe contribuire a ridurre la dipendenza dell’Europa da questo paese. L’Ue, infatti, punta alla ricerca di materie critiche in tutto il territorio degli stati membri, in quanto lo sviluppo economico futuro è condizionato dalla disponibilità dei metalli e dalla sostenibilità dei nostri sistemi industriali.
Questo studio è il punto di partenza di un progetto più ampio sulla scoperta di materiali critici in Sardegna, in cui è coinvolto anche un altro dottorando del dipartimento, Antonio Attardi.
La scoperta di terre rare a Montevecchio rappresenta una notizia importante per la Sardegna, in quanto potrebbe contribuire alla valorizzazione di un patrimonio minerario di grande valore economico e ambientale.