La Sardegna è tra le regioni d’Europa a maggior rischio. Le motivazioni sono legate ad un aumento dei processi di degrado del suolo e della vegetazione a seguito di variazioni climatiche.
Il testo “Clima, il deserto avanza” descrive in modo chiaro e preoccupante la situazione della Sardegna, regione che è già oggi a rischio desertificazione e che, entro i prossimi trent’anni, potrebbe vedere un’avanzata significativa del deserto.
Le cause di questo fenomeno sono molteplici, ma la principale è il cambiamento climatico, che sta provocando un aumento delle temperature, una diminuzione delle precipitazioni e un aumento dell’intensità degli eventi estremi. A queste cause naturali si sommano poi le attività umane, che contribuiscono al degrado del suolo attraverso pratiche agricole intensive, deforestazione e urbanizzazione.
Interventi a breve termine
Per contrastare la desertificazione in Sardegna sono necessari interventi a breve e a lungo termine. A breve termine, è necessario intervenire per ridurre la vulnerabilità del territorio e delle popolazioni. Ciò significa migliorare la gestione delle risorse idriche, ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti, promuovere l’agricoltura sostenibile e la tutela degli ecosistemi naturali.
In particolare, è importante:
* Migliorare la rete idrica: la Sardegna è una regione che soffre di carenza idrica, e le infrastrutture idriche sono spesso inadeguate. È necessario investire nella realizzazione di nuovi invasi, nella manutenzione delle reti e nella razionalizzazione dell’uso dell’acqua.
* Ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti: l’uso intensivo di questi prodotti chimici contribuisce all’inquinamento del suolo e delle acque e al degrado della biodiversità. È necessario promuovere l’agricoltura sostenibile, che utilizza tecniche di coltivazione che non danneggiano l’ambiente.
* Promuovere l’agricoltura sostenibile: l’agricoltura è una delle principali attività economiche della Sardegna, e il settore agricolo può svolgere un ruolo importante nel contrastare la desertificazione. È necessario promuovere l’uso di colture più adatte al clima mediterraneo, la rotazione delle colture e la pratica della pacciamatura, che aiuta a conservare l’umidità del suolo.
* Tutelare gli ecosistemi naturali: gli ecosistemi naturali, come le foreste, le praterie e le zone umide, svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione del ciclo dell’acqua e nella protezione del suolo dall’erosione. È necessario tutelare questi ecosistemi e promuovere la loro rinaturalizzazione.
Interventi a lungo termine
A lungo termine, è necessario intervenire per ridurre le cause del cambiamento climatico. Ciò significa ridurre le emissioni di gas serra, promuovere l’uso di energie rinnovabili e sostenere la ricerca scientifica.
In particolare, è importante:
* Ridurre le emissioni di gas serra: le emissioni di gas serra sono la principale causa del cambiamento climatico. È necessario ridurre l’uso di combustibili fossili, promuovere l’efficienza energetica e investire nelle energie rinnovabili.
* Promuovere l’uso di energie rinnovabili: le energie rinnovabili, come l’energia solare, eolica e geotermica, non producono emissioni di gas serra. È necessario promuovere l’uso di queste energie e sostenere la ricerca scientifica per migliorare la loro efficienza.
* Sostenere la ricerca scientifica: la ricerca scientifica è fondamentale per trovare soluzioni al cambiamento climatico. È necessario sostenere la ricerca nel campo delle energie rinnovabili, della cattura e stoccaggio della CO2 e delle tecnologie per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico.
La Sardegna premiata per la lotta alla desertificazione | SardegnaForeste