Il caldo africano continua a fare capolino, ma il weekend porta aria fredda dall’Artico
Gennaio è il mese della neve e del freddo, ma in Sardegna il clima continua a essere anomalo. Il 16 Gennaio, la colonnina di mercurio ha superato i 20 gradi, caldo che ha spinto i sardi ad abbandonare per qualche ora maglioni e cappotti.
La causa di questo clima mite è un minimo sulla verticale delle Azzorre che tende a far risalire l’aria mite sul bacino del Mediterraneo. Questa dinamica si alterna con correnti umide di origine atlantica che tendono a ridimensionare i valori termici su gran parte dell’Italia, meno sulle due Isole.
Sulla Sardegna qualche debole piovasco si è registrato tra lunedì e martedì solo nel Centro Nord. In un contesto mediamente instabile, le piogge deboli insistono a carattere intermittente dal Campidano di Oristano alla Nurra.
Nel weekend arriverà un nuovo impulso perturbato dalla tarda serata di venerdì con piogge intermittenti e cumulati, secondo i modelli matematici, intorno ai 15 millimetri nelle 12 ore.
Tuttavia, l’inverno vero non decolla.
La pioggia non arriva e la Sardegna inizia a fare i conti con la tanto temuta siccità che rischia di mettere in ginocchio tante attività agricole. Il Consorzio di bonifica della Sardegna centrale è già corso ai ripari, vietando l’utilizzo dell’acqua a uso irriguo in tutti e tre i sub comprensori di sua competenza.
«Non si prevedono piogge, se non qualcosa di molto leggero», prosegue Carlo Spanu, tenente colonnello del servizio meteo dell’Aeronautica militare di Decimo. «Gennaio però non è mai stato un mese particolarmente piovoso, soprattutto in questo periodo. Infatti si parla sempre delle “secche di gennaio”, una sorta di preludio estivo in pieno inverno e non si tratta di un’anomalia. Il problema vero è che non è piovuto in autunno. Bisogna sperare che si inverta la tendenza nella seconda metà del mese e soprattutto a febbraio».
La scarsità delle piogge o gli stessi fenomeni alluvionali in realtà non sono altro che i segnali del tanto discusso cambiamento climatico di tipo antropico. «Analizzando i modelli matematici per la seconda decade di gennaio e il mese di febbraio», aggiunge il sito Meteonetwork Sardegna, «le piogge localmente copiose potrebbero interessare il Centro Nord e parte del Tirreno centrale, senza escludere neve anche a quote collinari».
La nostra Isola, al centro del Mediterraneo, potrebbe ritrovarsi nel limes, nella zona di confine tra il bordo dell’aria fredda e le correnti miti: una condizione non confortante per la sete in Sardegna.