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Pare parecchio Parigi: la recensione del nuovo film di Pieraccioni

Pare parecchio Parigi, il nuovo film di Leonardo Pieraccioni, ispirato alla vicenda dei fratelli Bugli che partirono con il padre malato e gli fecero credere di essere arrivati a Parigi

Bernardo, Ivana e Giovanna i tre sono fratelli protagonisti di Pare parecchio Parigi. Fratelli, sì, ma non si frequentano da cinque anni, perché ognuno si è allontanato per seguire la propria strada: il primo, interpretato da Pieraccioni, gestisce un maneggio, la seconda, interpretata da Giulia Bevilacqua, i cantieri edili, la terza, con il volto di Chiara Francini, è estetista e intrattiene relazioni con ragazzi molto più giovani di lei. La loro madre è mancata tempo addietro, e il padre Arnaldo (Nino Frassica), docente universitario e genitore ruvido e assente, è stato colto da un attacco cardiaco. Ai figli viene detto che l’uomo, ormai quasi cieco, viene data la possibilità di trascorrere i giorni che gli restano insieme ai propri cari.

In questa situazione, Arnaldo, confessa il rimpianto di non aver mai fatto insieme ai figli il viaggio a Parigi di cui avevano spesso parlato. Bernardo e Ivana coinvolgendo anche la riluttante Giovanna, decidono di partire insieme al padre, in camper e percorrere più volte l’area del maneggio, fingendo di essere in rotta per la capitale francese.

Il viaggio dei fratelli Bugli

Pare parecchio Parigi nasce da una storia vera raccontata all’autore toscano, come sempre anche attore protagonista del film.

L’idea ispiratrice del film, che Pieraccioni ha tradotto in sceneggiatura insieme ad Alessandro Riccio, trova uno sviluppo narrativo all’insegna di un riscatto della malinconia. Il camper con a bordo il padre solca la terra all’interno del maneggio di Bernardo, tanto quanto il film fa leva intorno allo spunto comico iniziale, scoprendo una vena sentimentale e raggiungendo l’escalation emotiva che va oltre la gag che lo rendono anche divertente.

L’idea di partenza richiama inevitabilmente alla memoria il cult Goodbye, Lenin!, che creava una serie di situazioni legate alla ricostruzione di una realtà parallela a fin di bene della madre convalescente. Pieraccioni, insieme alla Bevilacqua e alla Francini nei panni delle sorelle, cerca di dare sprint a una sceneggiatura ricca di guizzi creativi. Immancabili dei ritagli grotteschi per Massimo Ceccherini nei panni di un vicino paranoico, complottista e particolarmente violento.

Alla luce di ciò, è possibile dire che pur frutto di revisione e rimaneggiamento di Pieraccioni, la storia dei fratelli Bugli, ha un valore tanto semplice quanto universale: non è mai troppo tardi per realizzare i nostri sogni.

About Salvatore Uccheddu

Classe 1989. Appassionato cinefilo a 360°, degustatore di birre e di pizze. Amante dei bei film, ma anche di quelli brutti, davvero brutti. Si è cimentato come regista in lavori discutibile fattura. Irriducibile cacciatore di interviste agli addetti ai lavori della settima arte.

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