Allarme Disturbi Alimentari in Italia: Riduzione delle Risorse nella Legge di Bilancio, situazione critica tra gli adolescenti
In Italia, i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione rappresentano una sfida crescente, coinvolgendo circa 4 milioni di persone, il 5% della popolazione, con una preoccupante incidenza del 70% tra gli adolescenti. Questi disturbi, che includono anoressia, bulimia e altri disturbi correlati, sono ora classificati come la seconda causa di morte tra i giovani, superata solo dagli incidenti stradali, con una media di 4mila decessi all’anno nella fascia d’età compresa tra i 12 e i 25 anni, secondo le stime del ministero della Salute.
Le diagnosi di disturbi alimentari hanno mostrato un preoccupante aumento nel periodo post-pandemia, mettendo in luce la necessità di interventi urgenti e mirati. Tuttavia, la notizia del taglio delle risorse destinate alla lotta contro questi disturbi nella recente legge di Bilancio ha sollevato preoccupazioni diffuse.
Tanta, tantissima preoccupazione
Nonostante le rassicurazioni del ministro Schillaci, intervenuto in seguito alle proteste degli ultimi giorni, la fondatrice di Impresa per la vita Onlus, Donatella Possemato, ha dichiarato che la riduzione delle risorse è motivo di sgomento. La fondazione ha sottolineato l’importanza di affrontare il problema con interventi strutturali e ha accolto con favore l’annuncio di un Fondo straordinario di 10 milioni destinato al 2024. Tuttavia, la comunità si interroga sulla possibilità di affrontare la crisi in modo efficace senza un impegno continuo e sistematico nel lungo termine.
La situazione mette in evidenza la necessità di una maggiore consapevolezza e di investimenti significativi nella prevenzione, nella diagnosi precoce e nelle cure per i disturbi alimentari. Gli esperti sottolineano che solo un approccio integrato e sostenuto può avere un impatto duraturo su questa sfida critica per la salute pubblica. La speranza ora è che la pressione pubblica possa spingere per un impegno più robusto da parte delle istituzioni, garantendo un sostegno adeguato a coloro che lottano contro questi disturbi e contribuendo a invertire la tendenza all’aumento delle diagnosi.