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“La Botte e il cilindro” due spettacoli per la giornata della memoria

La compagnia teatrale sassarese “La botte e il cilindro” porterà in scena due spettacoli in occasione della settimana della memoria, dal 27 al 31 gennaio. Gli spettacoli, che si terranno al Teatro Parodi di Porto Torres e al Teatro Astra di Sassari, hanno l’obiettivo di ricordare il genocidio degli ebrei, vittime del nazismo, e riflettere sui numerosi attacchi ai diritti umani che ancora oggi avvengono nel mondo.

La botte e il cilindro: incontri

Sabato 27 gennaio alle 21:00 andrà in scena al Teatro Parodi di Porto Torres lo spettacolo “Per Anne Frank”, un libero adattamento della biografia della giovane ebrea tedesca che fu costretta a nascondersi dai nazisti durante la seconda guerra mondiale. Lo spettacolo, diretto da Pier Paolo Conconi e interpretato da Luisella Conti, Consuelo Pittalis, Margherita Lavosi e Roberta Solinas, racconta la tragica storia di Anne, una ragazza curiosa di vivere la sua vita, che fu uccisa a soli 15 anni nel campo di concentramento di Bergen-Belsen.

Mercoledì 31 gennaio alle ore 20:30 al Teatro Astra di Sassari andrà in scena “Le farfalle non vivono nel ghetto”. Un’altra produzione della compagnia “La botte e il cilindro”. Lo spettacolo, che è stato inserito come “evento speciale” per la giornata della memoria all’interno della rassegna “Famiglie a teatro”. È il risultato di un complesso processo di lavoro degli allievi della Scuola di Teatro della compagnia. Allo spettacolo saranno inoltre presenti alcuni dei giovani che lo scorso anno hanno partecipato al progetto “Promemoria Auschwitz”, organizzato dall’ARCI.

Il tema

“Le farfalle non vivono nel ghetto” ricostruisce il tema della Shoah partendo dalla promulgazione delle leggi razziali, fino al 27 gennaio del 1945. Il momento in cui le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz salvando i sopravvissuti. Lo spettacolo è stato scritto dagli allievi della Scuola di Teatro, guidati dalle docenti Daniela Cossiga e Antonella Masala. Il testo nasce da un processo collettivo di riflessione su ciò che si ritiene giusto o sbagliato, su ciò che suscita indignazione e senso della giustizia, sul contributo che ognuno è chiamato a dare con il proprio pensiero e una personale posizione rispetto alla difesa dei diritti degli esseri che abitano questo mondo.

Gli spettacoli sono un’occasione importante per ricordare l’olocausto e riflettere sui diritti umani, che ancora oggi sono minacciati in molte parti del mondo.

About Martina Meloni

Mi chiamo Martina Meloni, sono nata il 14 gennaio 2001 e abito a Quartu Sant'Elena, studio al corso di laurea Scienze della comunicazione e le mie passioni principali sono la scrittura, lettura e fotografia.

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