Il malessere giovanile continua ad essere un problema attuale nelle nuove generazioni. Probabili cause e come affrontare la questione dei giovani e l’ansia
Negli ultimi anni, l’ansia tra i giovani è diventata una realtà sempre più diffusa, soprattutto dal periodo post-pandemia. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa un terzo dei ragazzi tra i 15 e i 18 anni soffre di ansia.
Ci sono molti fattori che possono contribuire allo sviluppo dell’ansia nei più giovani, tra cui aspetti genetici, ambientali ed eventi traumatici. Uno dei fattori più importanti è poi la pressione scolastica.
Gli studenti di oggi affrontano un crescente carico di studio, spesso accompagnato da aspettative irraggiungibili. I programmi scolastici sono sempre più impegnativi, e i giovani sono sottoposti a una forte competizione per ottenere buoni voti e accedere alle migliori università.
Questa pressione può avere un impatto significativo sulla salute mentale dei giovani: può causare ansia, stress, depressione e altri disturbi mentali. L’analisi del sistema educativo è perciò di grande importanza per valutare se le attuali metodologie promuovano o ostacolino la salute mentale dei ragazzi.
È presumibile che sia necessario un cambiamento nel sistema educativo, per ridurre la pressione e promuovere il benessere nell’ambiente scolastico.
Il ruolo delle famiglie e l’impatto dei social media
L’impatto dei social media sulla salute mentale è un altro aspetto rilevante. La costante esposizione a immagini e video può portare i più piccoli a un senso di inadeguatezza e al confronto costante con gli altri. Questo, come rilevano vari studi, può sfociare in autocritica, ansia sociale e, nei casi più gravi, in depressione.
Per mitigare questi effetti negativi, è importante promuovere un uso consapevole dei social media. È importante ricordare che le immagini che vediamo online sono spesso frutto di editing e filtri, e che perciò non rappresentano la realtà.
La famiglia, in questo senso, gioca un ruolo fondamentale; le dinamiche familiari disfunzionali possono creare un senso di insicurezza e vulnerabilità nei giovani, che può sfociare anche in ansia sociale. Per mitigare questi effetti, è importante coinvolgere le famiglie in programmi di supporto, che possono fornire loro le risorse e le competenze necessarie per creare ambienti domestici positivi.
Da considerare anche la pressione economica e l’incertezza sul futuro professionale, che possono essere fonti di stress per i giovani. Per aiutarli a far fronte a questi fattori, è importante creare programmi di orientamento professionale più efficaci, che li aiutino a sviluppare competenze e conoscenze utili per il mercato del lavoro. Inoltre, è importante ridurre la stigma associata a percorsi non convenzionali, in modo che i giovani non si sentano costretti a scegliere percorsi professionali che non li soddisfano.
Affrontare l’ansia giovanile richiede dunque un approccio completo. Educatori, famiglie, professionisti della salute mentale e la società nel suo complesso devono collaborare per creare un ambiente di sostegno che promuova la consapevolezza e fornisca risorse adeguate.