La visionaria mise en scène di Theodoros Terzopoulos indaga sul significato dell’esistenza e sull’enigma del divino
Dal 31 gennaio al 4 febbraio al Teatro Massimo di Cagliari va in scena “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, un classico del Novecento che indaga sul significato dell’esistenza e sull’enigma del divino.
La pièce, nella visione di Theodoros Terzopoulos, è ambientata in un luogo desolato e senza tempo, dove due clochards, Vladimiro ed Estragone, aspettano l’arrivo del misterioso signor Godot. Giorno dopo giorno, i due uomini si ritrovano nello stesso luogo, in una sorta di limbo sospeso tra realtà e finzione.
L’attesa di Godot è metafora della ricerca di un senso alla vita, che sembra impossibile da trovare. I due protagonisti, infatti, sono figure svuotate di ogni speranza, che si abbandonano alla vacuità e alla monotonia del quotidiano.
La mise en scène di Terzopoulos è visionaria e suggestiva, con un’attenzione particolare alla scenografia e ai costumi. Gli attori, Enzo Vetrano, Stefano Randisi, Paolo Musio, Giulio Germano Cervi e Rocco Ancarola, danno vita a personaggi memorabili, che incarnano le inquietudini e gli incubi del nostro tempo.
“Aspettando Godot” è un’opera complessa e affascinante, che continua a interrogare il pubblico da oltre settant’anni. La versione di Terzopoulos è un’occasione imperdibile per riscoprire questo classico del Novecento.