Le “Domus de Janas” sono state approvate per essere considerate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO ed è una grande gioia per la Sardegna.
La Commissione Nazionale per l’UNESCO ha recentemente dato il via libera alla proposta della Sardegna di includere le sepolture preistoriche nella prestigiosa lista dei siti del patrimonio mondiale, citandone la straordinaria importanza e il valore universale.
Secondo Sardegna verso l’Unesco (associazione che guida lo sforzo per ottenere il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità): la storia antica della Sardegna è ancora vitale e presente nelle sue Domus de Janas. Nei luoghi di culto, nelle tombe dei giganti e nelle numerose torri nuragiche che simboleggiano l’identità dell’isola. Essa deve essere condivisa con il mondo. In questo modo, la civiltà preistorica della Sardegna può diventare la carta d’identità dell’isola e ricevere quel valore universale che la renderà immediatamente riconoscibile e a livello globale.
L’organizzazione ritiene che l’inclusione dei tesori preistorici della Sardegna nella lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO darà un impulso significativo alla crescita economica sostenibile della regione, creando nuove opportunità per rivitalizzare l’economia in difficoltà dell’isola. Essa infatti, ha subito un impatto negativo a causa del calo delle nascite e dell’invecchiamento della popolazione, dello spopolamento delle aree interne e delle condizioni economiche asfissianti.
La strategia per realizzare questa visione richiederà l’unità e la determinazione di tutti i sardi. Il consorzio “Sardegna verso l’Unesco” è fermamente convinto che la promozione dell’antica civiltà e del paesaggio costituirà una prospettiva strategica per il futuro sviluppo economico della regione. Fornendo delle soluzioni significative e decisive alle attuali difficoltà economiche delle famiglie e delle imprese sarde.