Argylle una nuova spy-story con un cast stellare che lascia il segno ma non quello giusto
Argylle nuova pellicola diretta da Matthew Vaughn ha promesso l’azione esplosiva, una trama avvincente e un cast stellare. Ma purtroppo, pur impegnandosi tanto, forte anche di un cast stellare, non riesce a lasciare il segno. La storia ruota attorno ad Argylle, uno dei migliori agenti segreti del mondo, interpretato da Henry Cavill. Le sue avventure in giro per il globo sono leggenda e ad affiancarlo, troviamo Dua Lipa nel suo vero debutto cinematografico (dopo la performance canora e il cameo in Barbie) che sorprende con una performance non troppo convincente ma carismatica.
La trama, sebbene non particolarmente originale, oltre che poco coinvolgente, prova a stupire il pubblico con diversi colpi di scena sfruttando le carte del doppio gioco tiche dello spionaggio e schieramenti inaspettati, ma non si può dire che questi siano ben orchestrati. A farne le spese, oltre che il pubblico, è il ritmo che non riesce a mantenere alta l’attenzione dello spettatore dall’inizio alla fine, complice anche una trama abbastanza debole e personaggi che non riescono a entrare nel cuore.
Un cast stellare ma fuori forma
Henry Cavill, pronto a raccogliere qualunque sfida, sembra anche perfettamente a suo agio nei panni di Argylle, personaggio affascinante e letale. Sebbene Argylle sfoggi dei marziali capelli a spazzola, sembrerebbe scritto per ricordare i grandi eroi del cinema d’azione. Tuttavia, Cavill non riesce a bilanciare alla perfezione la preponderante fisicità del ruolo e il necessario sottile senso dell’umorismo, rendendo Argylle un protagonista quasi goffo e fuori posto.
Dua Lipa, al suo reale esordio come attrice, dimostra di avere una fortissima presenza scenica e, sebbene il suo ruolo non sia particolarmente complesso, risulta chiaramente in difficoltà nel riuscire a portare sullo schermo una performance che possa aggiungere valore al film. La sua chimica con Cavill è palpabile, ma allo stesso tempo non trasmettono calore al pubblico.
Matthew Vaughn, noto per il suo stile incalzante, cinico e al tempo stesso ironico, dirige Argylle senza lasciare un segno troppo forte, quasi come fosse una pellicola di transizione o strumento per sperimentare qualcos’altro. L’uso dei colori e della colonna sonora creano un’atmosfera diversa rispetto ad altri titoli del regista britannico. Vaughn, che solitamente riesce a mescolare abilmente elementi di spionaggio tradizionale con un tono moderno e fresco, con Argylle non riesce a creare un film che, pur rispettando i canoni del genere, non riesce a portare nulla di innovativo e divertente.
In conclusione
Argylle è un film di spionaggio che naviga a lungo in una narrazione inutilmente contorta e poco approfondita, sebbene porti con sé una regia stilosa (ma non funzionale) e un cast carismatico (ma poco sul pezzo). A farne le spese è la promessa di un intrattenimento di alto livello. Henry Cavill alla ricerca di un valido ruolo da protagonista, ancora non trova un nuovo iconico alter ego, mentre Dua Lipa piacevole nel suo debutto ma non memorabile. Argylle è il film consigliato per chi ama l’azione e cerca un’avventura senza troppo impegno.