ACS Sustainable Chemistry & Engineering pubblica uno studio per la scoperta delle cannucce biodegradabili in carta e bioplastica: potrebbero disintegrarsi in acqua di mare in 6-8 mesi.
Le classiche cannucce di plastica finiscono nelle zone marine, rendendo antiestetiche le spiagge e creano problemi a tartarughe e uccelli. Infatti, le persone scelgono sempre più spesso alternative biodegradabili o compostabili. I ricercatori dell’American Chemical Society si sono chiesti: “i microrganismi riescono a degradare le cannucce?”
Lo studio è stato realizzato in 16 settimane, nelle quali hanno testato: cannucce in carta, PHA (poliidrossialcanoati) e CDA (copolimero di acido dialcolico-carbonato), nell’acqua di mare.
Al termine delle 16 settimane i risultati della ricerca sono stati: le cannucce di carta hanno perso il 25-50% del peso iniziale, i prodotti PHA (poliidrossialcanoati) hanno un tempo di disintegrazione di circa 15 mesi e infine i CDA (copolimero di acido dialcolico-carbonato) hanno un tempo di disintegrazione di 20 mesi.
Inoltre i ricercatori hanno verificato che modificando il materiale di CDA da solido a schiuma, ha influito sulla durata della bioplastica nell’ambiente. Hanno stimato che una cannuccia fatta con il prototipo di schiuma si sarebbe disintegrata nell’acqua di mare in otto mesi. Questo materiale innovativo potrebbe quindi rappresentare una promettente alternativa per la produzione di cannucce ecosostenibili.
Lo studio fornisce dati preziosi sui tempi di degradazione di diverse cannucce biodegradabili, poichè è un tempo significativamente più breve rispetto alle cannucce in plastica tradizionali, in acqua di mare. Questi risultati possono aiutare a guidare le scelte dei consumatori e dei legislatori verso alternative più sostenibili alle cannucce di plastica tradizionali. La schiuma di CDA, in particolare, si presenta come una soluzione promettente per la lotta contro l’inquinamento da plastica negli oceani.