“Il cacciatore di nazisti” nella stagione 2024 organizzata dal CeDAC

Viaggio nella storia del Novecento ne “Il cacciatore di nazisti -l’avventurosa vita di Simon Wiesenthal” con drammaturgia e regia di Giorgio Gallione

Il cacciatore di nazisti è un’opera teatrale che va in scena a partire da giovedì 15 febbraio alle 21:00 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, venerdì 16 febbraio alle 21:00 al Teatro “Antonio Garau” di Oristano, sabato 17 febbraio alle 21:00 al Teatro “Tonio Dei” di Lanusei e infine domenica 18 febbraio alle 21:00 al Teatro Centrale di Carbonia.

Il cacciatore di nazisti – L’avventurosa vita di Simon Wiesenthal” è uno spettacolo teatrale originale, scritto e diretto da Giorgio Gallione, che firma anche il progetto artistico insieme con Gianluca Ramazzotti, con scene e costumi di Guido Fiorato e disegno luci di Aldo Mantovani, i costumi sono di Sorelle Ferroni, produzione Ginevra Media Production e Teatro Nazionale di Genova.

Simon Wiesenthal

L’artista nasce ad Asmara, in Eritrea. Da ragazzo si trasferisce in Italia per compiere gli studi universitari, ma si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Ha dato voce e volto al “James Bond ebreo”, un architetto vittima della persecuzioni antisemite che, sopravvissuto alla deportazione e all’orrore dei lager, ha dedicato la sua esistenza all’identificazione e alla condanna dei nazisti, colpevoli di efferati crimini contro l’umanità. Infatti, grazie al suo spiccato interesse per l’architettura Wiesenthal, lasciò il posto a una accesa e inesauribile passione per la verità: Simon Wiesenthal divenne il “cacciatore di nazisti”, contribuendo alla cattura di Adolf Eichmann.

Lo spettacolo si concentra sul protagonista, durante il suo ultimo giorno di lavoro nel Centro di Documentazione Ebraica da lui fondato, circondato dall’archivio che custodisce i risultati di un impegno durato quasi sessant’anni, durante i quali l’architetto è diventato scrittore, consegnando alle stampe libri e memorie di un’impresa titanica, ma pure necessaria, per tenere accesa la fiaccola della verità. Una realtà incontestabile che gli stessi liberatori ritennero opportuno fotografare e filmare, trovandosi davanti agli occhi uno spettacolo terribile, al di là di ogni immaginazione, certi che se avessero provato a descriverlo nessuno gli avrebbe creduto: una distopia divenuta concreta in cui veniva negato ogni principio di umanità.


About Martina Meloni

Mi chiamo Martina Meloni, sono nata il 14 gennaio 2001 e abito a Quartu Sant'Elena, studio al corso di laurea Scienze della comunicazione e le mie passioni principali sono la scrittura, lettura e fotografia.

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