Intrepidi monelli

Baracca & Burattori in scena il 18 febbraio agli Intrepidi Monelli

Viaggio nel Paese delle Meraviglie, sulle ali della fantasia, con “Baracca & Burattori – con Alice” del Teatro Tragodia, originale e divertente spettacolo con drammaturgia e regia di Virginia Garau

Viaggio nel Paese delle Meraviglie, sulle ali della fantasia, con “Baracca & Burattori – con Alice” del Teatro Tragodia, originale e divertente spettacolo con drammaturgia e regia di Virginia Garau (che firma anche i costumi, realizzati da Caterina Peddis) anche protagonista sulla scena insieme con Daniela Melis e Ulisse Sebis in cartellone domenica 11 febbraio alle ore 18 al Teatro degli Intrepidi Monelli in viale Sant’Avendrace n. 100 a Cagliari per il terzo appuntamento con la XXII edizione de “Il Teatro delle Meraviglie”, la fortunata rassegna dedicata alle bambine e ai bambini e alle famiglie organizzata dal Teatro Actores Alidos con la direzione artistica di Valeria Pilia.

Un raffinato e coinvolgente gioco metateatrale, con la formula inventata da Virginia Garau in cui gli attori recitano la parte dei burattini e interpretano una storia muovendosi all’interno di una tradizionale “baracca”, il palcoscenico in miniatura, che stavolta invece di restare fermo al centro del palco… si anima e… “cammina”: fin dal titolo “Baracca & Burattori – con Alice” rivela la duplice natura o meglio l’intreccio fra il teatro di figura e la classica prosa, da cui scaturisce una nuova forma di spettacolo, tra la dimensione spesso metaforica o allegorica delle opere pensate per le teste di legno o di cartapesta e la capacità espressiva degli artisti in carne e ossa, che incarnano i personaggi prestando loro corpo e voce.

La Sinossi

Una giovanissima e coraggiosa, quasi temeraria, eroina per una fiaba moderna immaginata in chiave onirica, tra incontri straordinari e incredibili avventure proiettati nella realtà parallela del sogno, dove tutto può accadere: sulla falsariga di “Alice nel Paese delle Meraviglie”, il celebre romanzo di Lewis Carroll (al secolo Charles Lutwidge Dodgson), il Teatro Tragodia propone una inedita e coinvolgente versione del viaggio di una ragazzina annoiata, bene educata ma insofferente alle regole, in un mondo fantastico tra bestie parlanti, cibi e bevande “magici”, carte da gioco viventi e poi nobildonne, serve e regine.

“Baracca & Burattori – con Alice” ripercorre l’itinerario della fanciulla, attratta da «un simpaticissimo e bizzarro Bianconiglio, il cui passaggio è scandito dal ticchettio di un orologio»: un animale ben vestito, con tanto di lunghe orecchie e codino d’ordinanza, ossessionato dallo scorrere del tempo, sempre di fretta nel timore di arrivare in ritardo, apparentemente svagato e un po’ distratto ma con «una missione da compiere».

La piccola Alice lo insegue e “precipita” in un luogo sconosciuto, dove si imbatte in «una Duchessa fuori di testa, che usa con disinvoltura dei superlativi assoluti a dir poco esilaranti», ma anche in «un Cappellaio Matto, veramente tutto matto, con la passione per il bel canto che esegue, ahinoi, perfettamente fuori tempo». Nell’Inghilterra Vittoriana – come nel regno delle favole, e quindi nel sogno – non poteva mancare la figura di una sovrana: ecco quindi apparire in tutta la sua maestà la Regina di Cuori, che «ordina di mettere in prigione il tempo», condannando così tutto l’universo, o almeno quel microcosmo, a una interminabile, infinita Primavera.

Un percorso di scoperta di sé

Ieri come oggi, risulta difficile contrastare il potere assoluto o disubbidire all’ordine di una sovrana, ma Alice e i suoi nuovi amici si impegneranno per riportare l’ordine della natura e quindi il susseguirsi delle stagioni, così da rendere possibile l’arrivo dell’Estate… Nel suo percorso esperienziale, oltre a fare la conoscenza con creature stupefacenti e stravaganti, la giovanissima protagonista scopre molte cose su di sé, sul suo carattere, il suo modo di pensare e i suoi desideri, al di là delle aspettative degli altri: “Baracca & Burattori – con Alice” – come sottolinea l’autrice e regista Virginia Garau – «con le sue originali e divertenti allegorie, vuole indicare il complesso percorso di crescita e il passaggio dal mondo dell’infanzia, roseo e spensierato, al mondo degli adulti, fatto di responsabilità».

Il progetto scaturisce da una istanza stilistica e espressiva, che guarda alla tradizione del teatro popolare, pensato per un pubblico di tutte le fasce sociali e di tutte le età e in particolare all’arte dei burattini, con personaggi e trame attinti dall’epica ma anche dalla commedia dell’arte: in luogo degli “animatori” che muovono i pupazzi con testa e mani di legno (o le marionette appese agli appositi fili), qui nella baracca recitano attori “veri”. Su questo “format” sono stati costruiti diversi spettacoli, che vedono protagonisti i personaggi delle favole – veri e propri archetipi dell’immaginario – e ora anche Alice, la bambina per cui Lewis Carroll inventa il Paese delle Meraviglie, tra buffe creature, filastrocche e giochi di parole, in un capolavoro del nonsense, per poi condurla verso nuove avventure “Attraverso lo Specchio”.

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