L’allergia al gatto è un disturbo purtroppo comune, che colpisce circa un adulto su cinque. La causa principale è una proteina presente nella saliva e nelle ghiandole sebacee del gatto, la Fel d 1, che viene poi depositata sul pelo durante la toelettatura.
Contrariamente a quanto si pensa, il pelo in sé non è l’allergene: anche se il gatto non c’è più, la proteina Fel d 1 può persistere nell’ambiente domestico fino a sei mesi! Questo rende difficile la convivenza con un gatto per chi soffre di allergia.
Lo studio e il futuro
Ma c’è speranza! La guarigione dall’allergia ai gatti è possibile, anche se non frequente. Esistono diverse strade da percorrere:
- Terapia immunologica: questa terapia, detta anche desensibilizzazione, aiuta il sistema immunitario ad adattarsi all’allergene, riducendo i sintomi nel tempo.
- Farmaci: antistaminici, spray nasali e corticosteroidi possono aiutare a controllare i sintomi dell’allergia.
- Riduzione dell’esposizione all’allergene: mantenere la casa pulita e priva di peli di gatto può aiutare a ridurre i sintomi. Esistono anche speciali purificatori d’aria che possono catturare gli allergeni.
E se il gatto è già in famiglia? Non è detto che dobbiate per forza separarvi dal vostro amato micio! Ecco alcuni consigli:
- Scegliete una razza a pelo corto o che perde poco pelo.
- Spazzolate il gatto regolarmente per rimuovere peli e forfora.
- Lavate le mani frequentemente dopo aver toccato il gatto.
- Evitate di far entrare il gatto in camera da letto.
Nuove speranze per il futuro: la ricerca sull’allergia ai gatti è in continua evoluzione. Diversi studi stanno indagando nuove terapie e approcci per la cura di questa allergia.