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Coni ritenta l’impresa: circumnavigare la Sardegna in kayak

Dopo averla completata nel 2018, Carlo Coni ritenta l’impresa di fare il giro della Sardegna in kayak in poco più di un mese di navigazione. Si parte il 26 marzo

Oltre mille chilometri e 165 ore di pagaiata: sono questi i numeri dell’impresa di Carlo Coni, che nel 2018 ha circumnavigato la Sardegna in kayak. A 6 anni dalla riuscita, Coni ci riprova; la partenza è prevista per il 26 marzo a Cagliari, nel porticciolo di Marina Piccola.

Una nuova sfida dunque per Coni, appassionato del mare e istruttore federale di canottaggio, che cercherà di infrangere il record personale stabilito nel 2018 di 35 giorni (24 di navigazione e 11 di sosta causa meteo).

Lo stesso Coni racconta: “nel 2018 decisi di intraprendere per la prima volta la circumnavigazione della Sardegna, come sfida personale. Sono partito con un kayak, realizzato appositamente per l’occasione, ribattezzato Diana, carico di cibo, di una tenda per la notte e di alcuni strumenti utili alla navigazione”.

Questa volta però non sarà solo. La sfida sarà infatti protagonista di un progetto ecologico-ambientale al quale Coni si è interessato personalmente. L’iniziativa, intitolata “Tutti nella stessa barca“, seguirà il percorso in kayak di Coni con delle giornate dedicate alla pulizia dei litorali sardi.

L’atleta afferma come: “per organizzare le operazioni di raccolta dei rifiuti abbiamo chiesto l’aiuto dei comuni, delle scuole e delle associazioni”. Continua Coni: “nei prossimi giorni definiremo un calendario con le date e i luoghi interessati dall’iniziativa, che saranno sempre aggiornati e disponibili sul sito dedicato“.

L’imbarcazione protagonista dell’impresa

Il kayak è un’imbarcazione a propulsione umana, originariamente sviluppata dai popoli inuit dell’Artico. È caratterizzata da uno scafo stretto e lungo e da un pozzetto aperto in cui il pagaiatore siede rivolto in avanti. Il kayak viene manovrato con una pagaia a due pale, una per mano.

L’imbarcazione è suddivisa in varie tipologie, in base al contesto ambientale di navigazione. I kayak da mare sono progettati per la navigazione in acque aperte, sono più lunghi e robusti dei kayak da fiume. Questi ultimi sono progettati per la navigazione in acque calme o con rapide, sono più corti e maneggevoli dei kayak da mare.

Ci sono poi i kayak da pesca, progettati appunto per la pesca e dotati di accessori come porta-canne e gavoni per riporre l’attrezzatura. Infine troviamo i kayak “sit-on-top, che prevedono un pozzetto aperto che permette al pagaiatore di sedersi sopra lo scafo, anziché all’interno; è più facile entrare e uscire, ma offrono meno protezione dagli spruzzi.

About Lorenzo Piras

Studio comunicazione, scrivo e parlo di calcio (più del dovuto).

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