Il 9 marzo a Neoneli, per la rassegna Ritus Calendarum, è stato organizzato un evento che vedrà protagoniste le antiche maschere della Sardegna
Antichi rituali capaci di stregare chi per la prima volta si imbatte in un mondo del passato che ancora oggi si impone con maestosità. È questo il potere delle antiche maschere della Sardegna. Lo sanno bene Sos Corriolos di Neoneli, nelle cui fila ci sono anche persone un po’ di tutta la Sardegna (Assemini, Borore, Villamassargia, Siamanna e Massama), affascinati dall’antico costume al punto da sentire un “richiamo ancestrale” che oggi li vede far parte dell’associazione presieduta da Alessandro Cossu.
Il 9 marzo saranno i protagonisti, insieme a tante altre maschere, di Ritus Calendarum, la rassegna dedicata al carnevale. La sfilata è un evento per il quale sono al lavoro le associazioni “Sos Corriolos” e “Sas Mascheras ‘e cuaddu“, la Pro Loco e il Comune. Dalle 15:30 Piazza Italia ospiterà oltre alle due maschere del paese Sos Corrajos di Paulilatino, i Sonaggiaos e S’Urtzu di Ortueri, Maimones Murronarzos e intintos di Olzai, su Bundhu di Orani, s’Attidu di Bosa, s’Urtzu e sos Bardianos di Ula Tirso e i Tamburini e trombettieri di Oristano. Dalle 17:30 balli in Piazza Barigadu.
Sos Corriolos indossano delle pelli di pecora o di capra e sulle spalle hanno una pelle di porcospino; portano inoltre un copricapo di sughero con delle fastose corna di cervo o di daino nella sommità. Al posto dei campanacci come nel caso de sos Colonganos di Austis, scuotono delle ossa di animale legate assieme. Il rituale che seguono è molto interessante: eseguono una danza eccentrica e coinvolgente attorno al fuoco al ritmo di un corno, facendo tintinnare all’unisono il carico d’ossa.