Il progetto di cui parleremo oggi si pone l’obiettivo di rivoluzionare il mondo delle energie rinnovabili. Si tratta, infatti, di un sistema chiamato “Metanatore biologico”.
La nostra società, nel corso dei decenni, ha compiuto un enorme balzo in avanti per quanto riguarda le scoperte in ambito tecnologico. Queste hanno sì facilitato le nostre vite, ma ad un costo molto elevato. In moltissime metropoli in giro per il mondo, il tasso di inquinamento raggiunge livelli preoccupanti, con conseguenti danni per il pianeta e per la nostra salute. Nonostante le diverse fonti di energia rinnovabile ed e-green, siamo ancora in una situazione allarmante.
Ed è proprio da questa premessa che è partito il progetto di cui parleremo oggi nella puntata del podcast EU FACTOR NEXT.
Eu Factor Next è un progetto Europeo promosso da LegaCoop e realizzato da Raduni, l’Associazione degli operatori radiofonici universitari italiani per raccontare da vicino come vengono spesi i finanziamenti europei. In ogni puntata vi raccontiamo la storia di un progetto europeo finanziato.
Il progetto di cui parleremo oggi, infatti, si pone l’obiettivo di rivoluzionare il mondo delle energie rinnovabili. Si tratta, infatti, di un sistema chiamato “Metanatore biologico”. Si tratta di un reattore che è in grado di accumulare energia rinnovabile. Ma qual è la sua particolarità? Prima di tutto, il tipo di fonte utilizzato. Infatti, il metanatore sfrutta l’anidride carbonica e l’idrogeno. Già questo fa capire la grande importanza di questo progetto. L’anidride carbonica è infatti il principale gas inquinante, causa di diversi problemi climatici. La possibilità di poterlo quindi sfruttare per produrre energia è un qualcosa che apre le porte ad un futuro più radioso. Inoltre, l’anidride carbonica è uno dei pochi gas che può essere utilizzato anche a temperature relativamente alte.
All’interno del reattore, poi, CO2 e idrogeno vengono convertiti in gas, più precisamente il metano, attraverso un processo che sfrutta l’elettricità, ottenuta da fonti rinnovabili. Il metano infatti, a differenza delle fonti di energia rinnovabile, può essere immagazzinato, per l’appunto all’interno di batterie, e di conseguenza stockato e utilizzabile in futuro. E’ questa la principale differenza con il resto dei progetti e-green. Lo sfruttamento dell’energia eolica o di quella solare non solo è limitato da un punto di vista temporale, in quanto non possono essere immagazzinate, ma lo è anche da un punto di vista della disponibilità. Vento e sole possono essere sfruttati solo nella maniera in cui li troviamo in natura, rendendoci quindi dipendenti dalle condizioni atmosferiche. Le batterie a Co2, invece, possono sfruttare sia l’anidride carbonica industriale che quella naturale, permettendo dunque una maggiore disponibilità.
La costruzione del “Metanatore biologico” ha visto l’unione di diverse realtà che hanno collaborato per la realizzazione del progetto. La startup Energy Dome, nata nel 2020 a Milano, specializzata in energia rinnovabili, nonché ideatrice del progetto. Res Italia (Reliable Environmental Solutions), azienda con sede a Ravenna, specializzata nella realizzazione di impianti specifici per i sistemi di produzione di energie rinnovabili. RES Italia ha lavorato fianco a fianco con l’Agenzia Sardegna Ricerche, con sede a Cagliari, luogo in cui si trova il metanatore.
EU FACTOR NEXT è un progetto ideato da Innovacoop e da Legacoop Emilia-Romagna. E’ finanziato dalla DG REGIO, la Commissione responsabile della politica comunitaria in materia di regioni e città. Il suo obiettivo è quello di descrivere al pubblico l’impatto delle Politiche di Coesione nelle diverse nazioni europee. In questo modo si sensibilizzano i cittadini e le nuove generazioni sulle politiche di coesione politica dell’Ue.