allevamento di pitoni

L’allevamento di pitoni come alternativa al bestiame?

Uno studio pubblicato su Scientific Reports valuta l’allevamento di pitoni come potenziale alternativa sostenibile a quello di bestiame

Un peculiare studio pubblicato su Scientific Reports indirizza la propria ricerca sull’allevamento dei pitoni, che in futuro potrebbe rappresentare un’alternativa più sostenibile al bestiame. Lo studio si è concentrato in luoghi dove avviene già questa pratica, nello specifico in due allevamenti in Thailandia e Vietnam.

Nei due allevamenti in questione, i pitoni sono cresciuti molto rapidamente nel giro di un anno, a dimostrazione che non hanno bisogno di cibo con la stessa quantità di altri animali; questo porterebbe chiaramente ad un passo avanti verso la sostenibilità ambientale, riducendo costi e sprechi energetici dovuti agli allevamenti intensivi di bestiame.

Oltre all’aspetto sostenibile, c’è poi quello legato alla nutrizione: l’aumento incessante della popolazione mondiale non fa altro che rendere necessaria la ricerca di fonti alternative di cibo (nello specifico proteine). In tal senso, la carne di pitone sembrerebbe essere, secondo lo studio, un’alternativa soddisfacente a quella di altri animali consumati dall’uomo.

Il crescente consumo di carne di serpente in Oriente

Mentre le pressioni ambientali e demografiche mettono a dura prova i sistemi agricoli tradizionali, l’allevamento di animali a sangue freddo come i serpenti emerge come una possibile alternativa più sostenibile. Nei paesi asiatici ad esempio, è in costante crescita l’allevamento ed il consumo di carne di serpente.

Rispetto agli animali a sangue caldo come bovini e pollame, i serpenti vantano un’eccezionale efficienza energetica; lo studio, condotto su 4.601 pitoni in Thailandia e Vietnam, ha dimostrato che queste creature crescono rapidamente, fino a 46 grammi al giorno, con le femmine che superano i maschi in termini di velocità di crescita. Inoltre, il loro tasso di crescita nei primi due mesi di vita è un indicatore affidabile delle dimensioni finali, facilitando la gestione dell’allevamento.

Questa pratica richiede in sostanza un minor dispendio di risorse rispetto all’allevamento di animali da carne tradizionali. I serpenti sono efficienti convertitori di cibo in carne e necessitano di meno spazio, acqua e mangime; senza contare che la loro dieta può includere proteine di scarto provenienti da altri sistemi di produzione alimentare, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale complessivo.

About Lorenzo Piras

Studio comunicazione, scrivo e parlo di calcio (più del dovuto).

Controlla anche

Lavoro: i dati dell’ Istat

Lavoro, Istat: A ottobre tornano a crescere i lavoratori, occupazione sale a 62,5% A ottobre, …