A Nulvi è successo per le case a 1 euro

La storia di Hannah Mello designer di successo trasferitasi a Nulvi arriva dagli Usa e ha creato la guest room “Portocielo”


A Nulvi l’onda lunga del progetto “Case a 1 euro a Nulvi” messo a punto negli anni scorsi dal Comune, sembra dare i frutti sperati. Oltre alle abitazioni realmente vendute al prezzo simbolico di un euro, sette, frutto dell’intermediazione del Comune fra i proprietari e gli acquirenti. Si sta assistendo a una sempre più frequente ricerca di vecchie case da riadattare. In particolare fra quelle ormai quasi abbandonate del centro storico. La lotta allo spopolamento non si fa soltanto studiando strategie per non far scappare i giovani, ma anche facendo in modo di attrarre nuovi residenti.

Sono diverse infatti le case del centro storico acquistate e restaurate da “forestieri”. Molto spesso stranieri, che scelgono Nulvi proprio per la buona disponibilità di immobili di questo tipo, oltre che per la sua tranquillità e la bellezza del suo centro abitato. Proprio qualche settimana fa è arrivata a Nulvi una designer americana, Hannah Mello, californiana di Santa Cruz, esperta d’arte e di comunicazione.

La designer, dopo aver lavorato in vari continenti, dall’Europa all’Asia, dal Sud America alle Hawaii ha deciso di comprare casa a Nulvi. Nel cuore dell’antico centro storico, ai piedi del campanile seicentesco dell’Assunta. Un vero colpo di fulmine per lei, giunta in paese ospite di una famiglia di residenti argentini. Hannah vi si è definitivamente e felicemente insediata, realizzandovi anche una guest house, la “Portocielo“. Ad Hannah è bastata una passeggiata nel centro storico per innamorarsi dei suoi silenzi, della sua pace, dei suoi profumi e della cordialità della gente. Ha acquistato due vecchi immobili, dove intende realizzare oltre la sua casa, anche una moderna galleria d’arte multimediale. Con l’obbiettivo di mettere in connessione con il mondo gli artisti locali e del territorio.

La neo-cittadina ha già preso contatti con le associazioni che operano in paese e con il “Museo del Candeliere“, per realizzare insieme un brainstorming comunitario. Tecnica creativa di gruppo finalizzata a fare squadra e far emergere idee per capire come studiare una strategia comune di promozione del paese, delle sue bellezze e delle sue antiche peculiarità. Forse l’antico “capoluogo dell’Anglona” necessita di ben altre forze ma anche la spinta vitale di una sognatrice, o meglio di un “sogno americano”, potrebbe essere un buon propellente per provare a combattere un decadimento che ormai pare ineluttabile come in altri centri vicini.

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Studente in Scienze della Comunicazione

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