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Arborea: prende corpo un progetto enologico originale

Ad Arborea Vicino a Marceddì prende corpo un progetto enologico originale sull’irrigazione speciale e bollicine piantati i vitigni per lo spumante


Il progetto enologico in questione è una storia di fragole e bollicine. Le fragole sono il presente, il futuro è invece rappresentato dalle bollicine, intese come spumante prodotto con il metodo classico champenois. Ieri, nella sua azienda a una manciata di chilometri dallo stagno di Marceddì, Antonello Cester, 55 anni, agricoltore veneto di terza generazione, ha compiuto il primo passo nella vitivinicoltura.

Uva coltivata in biologico e trasformata in spumante fermentato in bottiglia, esattamente come fanno nella regione francese dello Champagne. Ma qui siamo in Sardegna e ieri, sotto un sole decisamente troppo caldo per essere quello di inizio primavera. La macchina trapiantatrice di precisione ha messo a dimora un ettaro a Chardonnay.

È il primo dei quattro che dovranno comporre l’intero vigneto dei Cester, che avrà anche un ettaro coltivato a Pinot Nero. Uno a Semidano e un altro ancora a Sangiovese. Vitigno quest’ultimo coltivato da queste parti sin dagli esordi della bonifica. Lo conferma il padre di Antonello, Vincenzo, nato in Sardegna nel 1947.

Per Cester, che affidandosi a una multinazionale israeliana ha fatto installare un impianto di irrigazione innovativo, parte di un progetto enologico, goccia a goccia ma sotterraneo. Affidato gran parte dei suoi obiettivi a Mourad Ovada, enologo franco-algerino con un passato da calciatore professionista e doppia laurea in enologia e agraria.

Ovada spiega che la coltivazione avverrà, come ormai tradizione per l’azienda dei Cester, con sistema biologico, badando al risparmio idrico. Mentre saranno usati gli insetti per combattere i parassiti patogeni. La vinificazione avverrà invece nella cantina Vini Evaristiano di Putzu Idu, nel Sinis, enopolio che già produce un proprio spumante con metodo classico da uve chardonnay coltivate in biologico.

Bisognerà attendere il 2026 per la prima vendemmia nell’azienda dei Cester. Ma anche per stappare le prime bottiglie che saranno di vini prodotti con le stesse uve che l’azienda sta impiantando, ma coltivate in altre tenute del circondario.

About Davide Frau

Studente in Scienze della Comunicazione

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