Sarà presentato presso la sala blu del Centro Culturale il 23 marzo 2024 il libro/ricerca “Giardini della città di Iglesias”
“Giardini della Città di Iglesias” è un lavoro multidisciplinare, storico, scientifico, naturalistico, antropologico, non certo esaustivo e concluso rispetto alla ricchezza che Iglesias possiede, nato dall’impegno costante nel tempo di alcune associazioni (Scuola Civica di Politica La Città in Comune, ASD Gennarta, Centro Sperimentazione Autosviluppo, in rete nell’ATS I Giardini della Biodiversità e associate di WarFree – Liberu dae sa gherra) e di tanti cittadini e professionisti.
Iglesias, città dalle antiche tradizioni agricole, offuscate e abbandonate nel periodo minerario, possiede un patrimonio da rivalutare e far conoscere, insieme a bellissimi esempi di piccoli frutteti antichi, conservati negli anni per la cura di appassionati cittadini, contadini, artisti.
I Giardini della Città di Iglesias
Sette sono i giardini privati presentati: Giardino della famiglia Angioy tra Sant’Antonio e i piedi del colle del Buon Cammino; Giardino della famiglia Basso – Sanna in via Cavallotti; Giardino della famiglia Sanna – Serra in via Lanusei; Giardino della famiglia Gariazzo in via Roma; Giardino della famiglia Defenu nella strada per il lago Corsi; Giardino della famiglia Pascai in regione Palmari; Giardino della famiglia Trincas in via Eleonora,
Cinque i giardini pubblici: Giardino dell’ex orfanotrofio Infanzia e Patria; Il parco giardino di villa Boldetti; Giardino dell’Associazione Mineraria Sarda; Il giardino della Torre Guelfa; La chiesa altomedievale del Salvatore e il suo giardino.
Raccontare la città
Raccontiamo così uno scorcio della storia di una città che accoglie all’interno dell’abitato anche gli alberi da frutto, una storia di giardini, di contadini, di famiglie. Una storia significativa di come sono andate le cose in questi ultimi decenni per quanto riguarda l’alimentazione e l’agricoltura, sempre più industriale e lontana dalle nostre terre. Ma da tempo è rinato l’interesse per questi “frutti antichi e dimenticati”, che hanno sfamato intere comunità, da recuperare, valorizzare, diffondere, coltivare, frutti del futuro per la qualità del prodotto, la territorialità, le tecniche biologiche di coltivazione, la valorizzazione della biodiversità, la tutela della fertilità del suolo, la realizzazione di servizi ecosistemici correlati, quelle caratteristiche che oggi si cercano di ripristinare.
Sempre più interesse
Nasce sempre più l’interesse per il recupero e l’ampliamento degli spazi civici verdi delle città, dalle zone di rinaturalizzazione forestale spontanea e progettata, ai giardini che potrebbero trovare nuova vita e cura. Con questo intento si sviluppa questo lavoro artigianale: per valorizzare il nostro patrimonio con lo studio dei documenti, l’osservazione diretta e la documentazione fotografica, le interviste e i racconti che recuperano e danno voce alla memoria. I testi che presentano i giardini sono stati realizzati in gran parte dagli stessi proprietari e così si caratterizzano per il taglio personale e familiare che ciascuno ha voluto dare.
Abbiamo anche voluto utilizzare studi già presenti per collocare il nostro lavoro all’interno di un percorso che si sta realizzando già da diversi anni. E il nostro intento è quello di portare questi contenuti fra le nuove generazioni. E infatti in questo mese di marzo 2024 il libro è stato presentato in anteprima agli studenti dell’Istituto IPIA Ferraris di Iglesias, sia nella sede centrale dell’Enaoli, che nella sede di Serra Perdosa.
Tanti contributi
Oltre agli alberi e alle parole dei protagonisti, agli apporti di Andrea Aru, consulente scientifico della ricerca, in questo lavoro sono preziose le ricerche d’archivio della dott.ssa Daniela Aretino sugli Orti e giardini urbani ed extra urbani ad Iglesias che ci danno la dimensione dell’Iglesias agricola dal periodo Pisano a quello più attuale della fine dell’800, epoca in cui Goffredo Casalis scriveva “Non vedesi altrove una vegetazione più rigogliosa di alberi fruttiferi.”
Ma dei giardini ne hanno parlato e scritto in tanti in prosa e poesia. Per questo ogni giardino è presentato da un testo di chi è artista della penna e ha scritto sulla nostra città. La ricerca si sofferma anche in particolare su due frutti, il mandorlo e il melograno, così importanti per Iglesias. Per il mandorlo raccoglie alcuni studi realizzati dall’insegnante Laura Sanna, per l’Ottobrata iglesiente 2009, sui mandorleti e sulla produzione di dolci di mandorla e uno studio realizzato da Carla Cossu Dott.ssa Naturalista Etnobotanica.
Per quanto riguarda il melograno raccoglie un contributo dell’antropologa scrittrice Claudia Zedda, una ricerca sui melograni nei nostri giardini, con 49 frutti catalogati, e una sintesi della tesi di laurea della Dott.ssa Monica Cau dell’erboristeria Il Melograno: Il succo della Melagrana nell’aterosclerosi e nelle complicazioni cliniche vascolari. I frutti della biodiversità, della natura viva, coltivati localmente, sono frutti profumati, saporiti, buoni, ricchi di proprietà che contribuiscono al nostro benessere fisico e spirituale.
Dare valore al territorio
E allora il libro è un invito e una richiesta di impegno per fare di Iglesias e di tutta la Sardegna la terra dei giardini, dei frutti, del verde, della biodiversità e dei contadini/cittadini custodi! È un contributo all’interno dell’attuale percorso finalizzato alla costituzione della Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità del territorio della Sardegna sud-occidentale che vede coinvolti, il comune di Carloforte, capofila del comitato promotore, le amministrazioni comunali del territorio di riferimento, comitati e associazioni che si occupano di agro-biodiversità, agricoltori e allevatori custodi e l’Agenzia Laore Sardegna, con lo scopo di valorizzare le produzioni agroalimentari, promuovere la salvaguardia dell’agrobiodiversità e l’identità rurale dei territori.
Saranno presenti all’incontro introdotto da Marina Muscas, coordinatrice della ricerca e moderato da Roberto Cherchi, giornalista insegnante: – Il Vice Sindaco e Assessore all’Ambiente Francesco Melis e l’Assessora all’Urbanistica e Paesaggio Giorgiana Cherchi – L’agronomo Andrea Aru consulente scientifico della ricerca – L’archivista Daniela Aretino – L’agronomo Francesco Sanna dell’agenzia regionale Laore – L’insegnante Laura Sanna – La dottoressa Monica Cau – I proprietari, titolari, custodi dei giardini presentati nel libro – I volontari delle Associazioni che hanno condotto la ricerca.