A Thiesi prosegue l’antica tradizione del pane pasquale: dalla “lottura de s’ou” a “su puzzone de s’ou”, fino ad arrivare a “sa tilighesta”
Con la Pasqua a Thiesi si rinnova la tradizionale preparazione del pane. Dalla più antica e semplice forma a corona con un uovo di gallina al centro, denominata “lottura de s’ou“, a quella dalla forma di gallinella detta “su puzzone de s’ou” o di lucertola “sa tilighesta“, il pane pasquale è l’emblema indiscusso della rinascita, della vita e del buon auspicio. La domenica di Pasqua è tradizione trovare sulla tavola imbandita il pane preparato fresco per l’occasione.
Alcune testimonianze riportano che tempo fa quando le campane suonavano per la resurrezione, che veniva festeggiata il sabato santo, le donne dovessero interrompere la panificazione o la cottura per battere con le mani o con qualche oggetto sulle porte dicendo: “Bintret Deus, besset giudeu – Entri Dio ed esca il giudeo”. Poiché la festa di Pasqua era un momento di condivisione davvero significativo, l’attenzione delle panificatrici era indirizzata alla preparazione del pane che doveva essere bello nell’aspetto e curato nella cottura. Il risultato finale era infatti legato agli auguri e alla speranza che la primavera, ormai alle porte, potesse portare benessere e salute. Ragione per cui le donne davano prova delle proprie abilità conferendo a un alimento così semplice nei suoi elementi le più svariate forme.
La cottura
Di fondamentale importanza la cottura. Sebbene ben cotto, il pane doveva mantenere una colorazione molto chiara, risultato che solo le panificatrici più esperte riuscivano ad ottenere. A Thiesi ancora oggi la forma più diffusa è “sa lottura de s’ou“, le cui origini sono sacrali. Ricorda le corone di alloro utilizzate, a partire dall’antica Roma, come simbolo di prestigio e di augurio. L’inserimento dell’uovo al centro dell’impasto ne sacralizza la funzione rendendo il pane un elemento di fortuna e di speranza. L’uovo è da sempre il simbolo della vita e la presenza nel pane pasquale ne conferma questa funzione.
L’uovo viene utilizzato come supporto per costruire un altro pane: la gallinella di Pasqua “su puzone de Pasca”. Quest’ultima simbologia anch’essa la vita e la prosperità ed è da sempre presente nell’iconografia della famiglia nel Mediterraneo, in particolare nelle rappresentazioni tessili ma non solo.
In passato venivano realizzati piccoli pani di pasta dura che ricordavano i simboli della passione cristiana: la croce, la corona di spine o la scala. Con il tempo però questi elementi sacri sono stati riprodotti sempre meno sino a quasi scomparire. Insieme a loro è pressoché scomparsa sa “tilighesta” o lucertola. Questo pane, il cui uso risale agli anni 50′-60′ del 900, rappresentava il piccolo rettile che, pare, avesse tolto le spine dalla testa di Cristo in croce con l’intenzione di ridurre la sofferenza dell’uomo crocifisso.