Un’analisi dei benefici derivanti dal cambio stagionale dell’orologio e le implicazioni per il consumo energetico e le emissioni di CO2
Le lancette dell’orologio hanno compiuto un salto avanti di un’ora esatta, segnando il ritorno dell’ora legale alle 2:00 di questa notte. È arrivato il momento in cui dobbiamo cedere un’ora di sonno, ma in cambio guadagniamo un’ora di luce in più ogni giorno. Questo cambio stagionale non è solo una tradizione, ma è motivato dalla volontà di ottimizzare l’utilizzo della luce solare durante le giornate più lunghe della primavera e dell’estate, oltre che a ridurre il consumo di energia elettrica.
Da anni si discute sulla necessità di eliminare questo passaggio biennale tra l’ora solare e quella legale. Una petizione su Change.org è stata promossa qualche tempo fa con l’obiettivo di abolire l’ora solare e mantenere quella legale in modo permanente. Questa iniziativa ha raccolto diverse opinioni contrastanti, ma l’ora legale continua a essere applicata.
Il risparmio energetico
Secondo Terna, l’ente responsabile della gestione della rete elettrica nazionale, durante i sette mesi di ora legale l’Italia risparmierà circa 90 milioni di euro grazie a un minore consumo di energia elettrica, pari a circa 370 milioni di kWh. Questo non solo porta un beneficio economico, ma anche ambientale, con una riduzione stimata di circa 170 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica.
Il risparmio economico derivante dall’ora legale nel 2024 è stato calcolato considerando il costo medio per kWh per il consumatore domestico, attualmente intorno ai 24,3 centesimi di euro al lordo delle imposte. I 370 milioni di kWh di minor consumo equivalgono al fabbisogno annuo medio di oltre 150 mila famiglie.
Dall’analisi condotta dalla società guidata da Giuseppina Di Foggia emerge che dal 2004 al 2023 l’Italia ha risparmiato complessivamente circa 11,7 miliardi di kWh grazie all’ora legale, portando a un risparmio economico di circa 2,2 miliardi di euro per i cittadini.
L’implementazione dell’ora legale si dimostra quindi non solo una questione di tradizione, ma anche una decisione che porta vantaggi economici e ambientali significativi per il paese.