Sotto le insegne della Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa arriva a Cagliari e Sassari “La Signora del Martedì” di Massimo Carlotto con Giuliana De Sio e Alessandro Haber
Viaggio nei labirinti della mente e del cuore con “La Signora del Martedì” di Massimo Carlotto, avvincente versione teatrale dell’omonimo romanzo dello scrittore padovano, in cui si intrecciano passione e delitti, in cartellone da mercoledì 10 fino a domenica 14 aprile al Teatro Massimo di Cagliari (tutti i giorni da mercoledì a venerdì alle 20.30, sabato alle 19.30 e domenica alle 19) e lunedì 15 aprile alle 21 al Teatro Comunale di Sassari sotto le insegne della Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con la direzione artistica di Valeria Ciabattoni e con il patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Sardegna, del Comune di Cagliari e del Comune di Sassari e il contributo della Fondazione di Sardegna.
Sotto i riflettori un’intensa e conturbante Giuliana De Sio presta volto e voce all’enigmatica Alfonsina Malacrida, detta Nanà, che per nove anni, puntualmente, una volta alla settimana si è recata presso la Pensione Lisbona gestita dal signor Alfredo Guastini (Paolo Sassanelli), intimamente persuaso di essere una bella donna e vestito e truccato di conseguenza, per consumare un’ora d’amore con Bonamente Fanzago (Riccardo Festa), attore porno al tramonto e occasionalmente pure gigolò: una piacevole consuetudine improvvisamente interrotta dall’arrivo di Pietro Maria Belli, un giornalista senza scrupoli, interpretato da Alessandro Haber che conferisce al suo personaggio le giuste dosi di spietatezza e nefandezza.
Il passato di Nanà
Questo individuo cinico e infido capace di rovinare l’esistenza altrui pur di ottenere il suo scoop, dando in pasto al pubblico una notizia sensazionale senza preoccuparsi delle conseguenze, si trova ora sulle tracce dell’oscuro passato di Nanà: la donna «disperata si difende male, come tutti gli innocenti», ma è evidente che le rivelazioni del cronista potrebbero «distruggerla, costringerla a fuggire, a nascondersi». Nel cast anche Samuele Fragiacomo nel ruolo di un ballerino.
“La Signora del Martedì” di Massimo Carlotto, con scenografia di Francesco Ghisu e costumi di Katarina Vukcevic, per la regia di Pierpaolo Sepe alle prese, come sottolinea nelle note di regia, con «un testo intriso di torbida sensualità ma anche di dolcezza e di grazia, arricchito da un’ironia elegante e tagliente che produce leggerezza e sorriso» (produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo e Fondazione Teatro della Toscana) è un dramma moderno, incentrato sulle vite ai margini di donne e uomini feriti e fragili, costretti a indossare una maschera e a celare la propria natura e le proprie inclinazioni per sottrarsi allo sguardo, e per non subire la crudeltà di un mondo ancora troppo poco evoluto per confrontarsi e accettare la “diversità”.
Un microcosmo formato da persone dolenti e amareggiate, consapevoli dei propri fallimenti e della propria inadeguatezza, portate a isolarsi anche sulla spinta di una profonda e sincera ribellione contro regole e convenzioni, in cui Alfredo si sente libero di indossare abiti femminili e elargisce (o meglio elargiva durante la fulgida giovinezza) generosamente le sue grazie ai clienti e un uomo come Bonamente, con una professione così scandalosa e esposto agli incerti del mestiere, allontanatosi volontariamente dalla sua ingombrante e litigiosa famiglia, ha trovato un rifugio sicuro.
Una realtà difficile
Focus su una realtà difficile e spesso trascurata dalle cronache finché non riemerge sullo sfondo di una tragedia: ne “La Signora del Martedì” la penna di Massimo Carlotto disegna delle figure quasi in controluce, come l’eroina involontaria di una trama densa di suspense, prigioniera di un passato di cui non sa o non vuole liberarsi, che risponde alla dichiarazione del suo ardente gigolò, scopertosi innamorato di lei: «Io non potrò mai essere tua. Sono solo un’affezionata cliente che ti paga per fare sesso».
La Pensione Lisbona del resto accoglie tutte le possibili variazioni sul tema dell’identità sessuale, a partire da colei che la gestisce (un’anima femminile che abita un corpo maschile), presentatasi a Bonamente con un singolare coming out: “Tutti qui mi chiamano signor Alfredo, ma come vedi sono inequivocabilmente una bella donna e come tale voglio essere trattata”.
Nessun pregiudizio e nessuna crociata, semplicemente la concreta realizzazione dei diritti civili, in una piccola oasi di serenità: un attore porno è soltanto un artista, complicato e in bilico tra speranza e disperazione come tutti coloro la cui carriera rientra nel mondo dello spettacolo, con in più l’incognita dell’ansia da prestazione. E la (buona) fama della pensione dipende dal garbo e dalla discrezione, oltre che dalla liberalità di Alfredo nel concedere i propri favori, e naturalmente dalla pulizia e dalla cucina che attirano gli ospiti di passaggio con in più il gusto di una piccola trasgressione.
Raffinato autore di romanzi e racconti, ma anche di testi teatrali e sceneggiature, Massimo Carlotto conferma il suo talento e la sua bravura nell’invenzione e nell’elaborazione delle storie come nella definizione dei caratteri.
Oltre la Scena
Oltre la Scena – incontro con gli artisti: giovedì 11 aprile alle 18 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari, Giuliana De Sio e Alessandro Haber, insieme con la compagnia, in una conversazione con il giornalista e scrittore Giovanni Follesa, parleranno della mise en scène de “La Signora del Martedì” di Massimo Carlotto, una storia in nero che affronta temi cruciali e scottanti, dall’erotismo all’identità sessuale, dal diritto alla privacy alla libertà di stampa traendo spunto dal dramma per una riflessione sul rapporto tra arte e vita, teatro e società.