Il 20 aprile al teatro Eliseo in scena la compagnia Fuorimargine con Stuporosa di Francesco Marilungo
Sabato 20 aprile alle 20.30, al Teatro Eliseo di Nuoro, la compagnia Fuorimargine propone lo spettacolo Stuporosa di Francesco Marilungo. Si tratta di una riflessione sul lutto, sulla necessità umana di un rito comunitario, per superare momenti di crisi individuali. La performance si nutre infatti dell’immaginario dei rituali dell’area mediterranea, rievocando antichi lamenti funebri della tradizione salentina e barbaricina. In scena le cinque performer danno vita a un pianto che assume varie sfumature. Ora trattenuto, ora soffocato, ora si fa musica, ora sfocia nella speranza, ora diviene canto. I loro corpi si frammentano alla ricerca di forme arcaiche, lontane, che si perdono e sciolgono all’istante. Queste forme sono le figure di pathos, immagini archetipiche del patire umano che si sono tramandate nel tempo attraverso secoli e civiltà. Immagini appartenenti a riti funebri passati, ma che hanno valore universale perché, da quando è stato creato, l’uomo ha sofferto sempre allo stesso modo.
I protagonisti
Fuorimargine è tra i cinque Centri di Produzione della Danza nel territorio nazionale e l’unico in Sardegna, e si occupa di produrre artisti e artiste legati al territorio. Con attenzione alla ricerca e sperimentazione nella danza, interagisce infatti con la complessa rete di espressioni dell’arte contemporanea.
Francesco Marilungo, d’altra parte, è coreografo e danzatore di calibro internazionale. Frequenta l’Atelier di Teatrodanza presso la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Dal 2010 viene a contatto con diversi danzatori e coreografi anche di fama internazionale. Lavora come performer per personalità del calibro, per esempio, di Enzo Cosimi, Mara Cassiani, Antonio Marras e Alessandro Sciarroni. Parallelamente all’attività di performer intraprende un proprio percorso autoriale, al fine di trovare un codice personale che metta in relazione la performance, la danza e le arti visive.