L’autore del saggio “Posto ergo sum” Marco Ricciardi ci dà dei consigli su come viviamo l’era dei social media e su come possiamo superarla al meglio in quindici riflessioni sarcastiche
Quante volte abbiamo sentito il bisogno di postare quanto eravamo felici o quanto era bello ciò che avevamo di fronte? Secondo Marco Ricciardi, troppe volte. Nel suo libro “Posto ergo sum”, l’esperto di informatica e del mondo social distrugge il mito dell’essere costantemente presenti su internet a tutti i costi e ci ricorda che abbiamo una vita da goderci oltre lo schermo. Il suo saggio può essere acquistato su Amazon, sia in formato cartaceo che in e-book sull’app Kindle.
Nell’intervista che ha rilasciato a Unica Radio, ci ha parlato di come, attraverso quindici riflessioni tematiche e qualche tecnica di rilassamento, possiamo riprendere a vivere fuori dai social senza sentire la necessità di mostrare ciò che stiamo facendo o con chi siamo. Inoltre, ha spiegato come per lui il rapporto offline sia più importante e più ricco di quello online e di quanto la subdola e prepotente dipendenza dai social ci stia allontanando da ciò che più conta davvero. I social e, più in generale, i contenuti audiovisivi devono avere uno scopo che va al di là dell’essere sempre online.
Marco Ricciardi è un insegnante di informatica presso un istituto agrario e si occupa di grafica, web design e social media managing. Il suo libro è improntato sull’uso corretto dei social e sul modo di sconfiggere lo stress che ci causa l’essere costantemente online e bombardati da notifiche di ogni tipo, anche mediante delle tecniche di rilassamento. Un punto di vista decisamente interessante, soprattutto da parte di chi, come lui, con i social ci lavora a tempo pieno e vede bene tutto ciò che di negativo ha il loro eccessivo utilizzo.