Un progetto teatrale per raccontare il mito delle Domus de Janas
Nei giorni scorsi è partita dal cinema Perla di Bologna la tournée italiana del film documentario “Domus de Janas”, scritto e diretto dalla documentarista franco-italiana Myriam Raccah, girato a Oliena e dintorni. La co-produzione italo-belga s’immerge nella magia arcaica e nelle leggende dimenticate della Sardegna rurale, proponendo una reinterpretazione contemporanea.
Il documentario sarà presentato il 10 maggio al Teatro Astra di Sassari alle ore 18. Vedrà la collaborazione con Botte cilindro che ha dedicato proprio alla tradizione delle Janas l’ultimo appuntamento della stagione di teatro ragazzi “Famiglie a teatro”. La compagnia sassarese “Maria incantada e il piccolo popolo delle Janas”, per raccontare le storie legate alle misteriose fate, che molti bambini non conoscono più.
Le Janas: vere e proprie case per i defunti
Le Janas sono delle tombe risalenti all’età prenuragica costruite scavando nella roccia viva, creando uno spazio confortevole per adagiare il defunto. Ne sono state rinvenute sia singole che come raggruppamenti in varie zone dell’isola, ma si sostiene che non siano ancora state ritrovate tutte. Queste formazioni andavano spesso e volentieri a formare quello che per noi è oggi un classico cimitero, formato da un ampio ingresso comune e un corridoio che permetteva l’accesso a tutte le tombe.
La loro architettura è varia, andando da forme rotondeggianti ad altre spioventi e rettangolari. La loro costruzione proviene da una credenza diffusa sul carattere eterno della vita. Il defunto è posto all’interno delle Janas con l’idea di fargli passare il resto della sua vita all’interno della sua nuova “casa”. La regista, che accompagnerà il film documentario “Domus de Janas”, condividerà in prima persona le proprie emozioni e ragioni che le hanno permesso di realizzazione di un’opera così intima.