“Miradas”, il docufilm su Mare e Miniere

In proiezione a Cagliari e a Monserrato “Miradas”

Dopo la prima nazionale dello scorso marzo a Roma, partono le proiezioni in Sardegna di Miradas, il docufilm di Tomaso Mannoni e Mauro Palmas su Mare e Miniere, la rassegna di musica, teatro e danza di matrice popolare che si snoda dalla primavera all’autunno tra vari centri dell’isola. Una manifestazione che si rinnova dal 2005, nata dall’esperienza e dalla professionalità di due grandi protagonisti della scena musicale sarda: la cantante Elena Ledda e lo stesso Mauro Palmas, compositore e polistrumentista.

Miradas” (“sguardi” in sardo) sarà proiettato a Cagliari martedì 21 maggio al cinema Odissea con la partecipazione dei due autori insieme a Elena Ledda e con l’intervento di Antioco Floris, professore ordinario di Cinema, fotografia e televisione presso il Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni culturali dell’Università di Cagliari. Introduce la serata, con inizio alle 21, Ottavio Nieddu.

Giovedì 23 il documentario sarà invece in visione a Monserrato nella sede dell’associazione Pauly Onlus, al civico 216 di via del Redentore, a partire dalle 20. Presenti anche in questo caso Mauro Palmas e Tomaso Mannoni con Elena Ledda e Ottavio Nieddu. Entrambe le serate sono con ingresso gratuito, ma è necessario prenotarsi via mail all’indirizzo mareminiere@gmail.com. Dopo Cagliari e Monserrato, altre proiezioni sono previste prossimamente in vari centri dell’isola.

“Miradas”

Una composizione di sguardi su persone e luoghi protagonisti di oltre dieci anni di Mare e Miniere: un affresco di immagini, musiche, suoni, canzoni, parole, danze che si avvicendano senza ordine cronologico, ricomposti e condensati attraverso un lavoro di montaggio in cinquantanove minuti dai quali trasudano l’anima e il cuore della manifestazione.

Il docufilm di Tomaso Mannoni e Mauro Palmas restituisce allo spettatore l’autenticità di Mare e Miniere attraverso sequenze dei suoi concerti in scena in contesti inusuali e di grande suggestione, testimonianze degli artisti coinvolti e momenti tratti dai laboratori e dalle lezioni dei seminari che si tengono in giugno a Portoscuso: tra i docenti presenti nel film, il maestro di launeddas Luigi Lai, il Cuncordu e Tenore de Orosei, Giulia Cavicchioni con i suoi laboratori per bambini, gli stessi Mauro Palmas ed Elena Ledda, che insieme a Simonetta Soro cura il corso di canto popolare; e ancora, Riccardo Tesi, Mario Incudine, Andrea Piccioni, Silvano Lobina, Marcello Peghin, Alessandro Foresti, Nando Citarella, Gigi Biolcati, Carlo Rizzo, Claudia Masika, i fratelli Simone e Nicolò Bottasso.

Docenti e allievi, persone di ogni età, estrazione e provenienza, volti, lingue, voci, suoni e stili che si intrecciano e si fondono in un’esperienza culturale unica, vissuta come un’occasione preziosa di partecipazione e crescita. Realizzato con il contributo della Fondazione di Sardegna, “Miradas” è una produzione dell’associazione culturale elenaledda vox; fotografia e montaggio sono di Roberto Putzu, firma i testi Maria Gabriela Ledda.

Mauro Palmas

Inizia la carriera di musicista da giovanissimo in gruppi di ricerca e recupero storico-critico della musica popolare. Nel 1977 fonda il gruppo Suonofficina che apre la musica tradizionale sarda a incontri e sperimentazioni con quelle di tutto il Mediterraneo. Si specializza quindi nello studio dei ritmi del ballo, creando una tecnica che gli consente di applicare alla mandola il linguaggio delle antiche “nodas” delle launeddas. Nel 1979 incontra la cantante Elena Ledda, con la quale condivide scelte e progetti che sfociano in un’intensa e fruttuosa attività concertistica e discografica. Incontra sui palcoscenici di tutto il mondo i grandi protagonisti della cultura internazionale, anche attraverso una ricca attività nell’ambito della musica di scena. Compone musiche originali per film e pellicole d’epoca, in ambito teatrale firma le musiche per spettacoli letterari e di danza. Cura la direzione artistica di Mare e Miniere dalla prima edizione nel 2006.

Mare e Miniere

È una rassegna itinerante di musica, teatro e danza che coinvolge, dalla primavera all’autunno, piccoli e grandi Comuni della Sardegna, incastonati in un ambiente naturale straordinario e legati a una profonda cultura mineraria, che continua a vivere e a testimoniare nel silenzio dei siti dismessi e nel fascino architettonico dei villaggi abbandonati.

Mare e Miniere vive, quindi, nell’esperienza maturata nel corso di percorsi artistici costellati di concerti e produzioni musicali originali in tutto il mondo, a partire dalle più piccole realtà isolane; vive nell’amore per una terra ricca di meraviglie naturali e peculiarità culturali e dalla convinzione che queste costituiscano realmente una potenza capace di generare crescita culturale, sociale ed economica. Conservando l’entusiasmo dei suoi esordi, l’associazione ha intrapreso un cammino non facile, fuori dalle tentazioni di spettacoli di immediata presa sul pubblico presentando negli anni produzioni originali ambiziose: una proposta che è stata e continua a essere una scommessa nell’attrarre un pubblico sempre più vasto, soprattutto giovanile, più facilmente esposta alle seduzioni di una cultura che sollecita un acritico consumo di immagini e slogan. Prevalentemente dedicata alle espressioni di matrice popolare.

Guidata artisticamente da Elena Ledda

La cui l’associazione è impegnata da oltre un ventennio a favore della diffusione del patrimonio linguistico, musicale e letterario della Sardegna che si apre al confronto con le culture di tutto il Mediterraneo, fino a incontrare generi e mondi espressivi solo apparentemente lontani come il jazz e la musica classica.

Propone eventi realizzati da artisti di rilievo internazionale

Protagonisti di ricerca, studio e sperimentazione, che offrono la chiave per la visione colta di un genere comunemente relegato tra i minori; genere che Mare e Miniere predilige in quanto voce genuina dell’anima dei popoli, espressione di emozioni e passioni nelle quali lo spettatore di qualsiasi età o estrazione culturale può immedesimarsi e riconoscersi. Espressione che, per la sua immediatezza comunicativa, si traduce naturalmente in educazione: alla conoscenza delle proprie radici storiche, linguistiche e culturali per una più sana comprensione della realtà nelle nostre società multietniche; alla formazione di una più solida coscienza identitaria per un più proficuo confronto umano, sociale, culturale, a partire dalle proprie forze e peculiarità.

Valorizzazione delle diversità come valore aggiunto di umanità e indispensabile punto di partenza per la costruzione di nuova crescita economica; alla profondità del sentire, all’empatia, allo scambio, alla vicinanza; alla ricerca di ricchezza e bellezza che trascendano i canoni impost

About Matteo Cordeddu

Mi chiamo Matteo Cordeddu. Sono un amante della musica e dell'arte. Mi piace viaggiare e scoprire le diverse culture e tradizioni del mondo.

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