Carlo Sorgia nell’Orto Giardino di Mariposa de cardu
Nell’Orto Giardino di Mariposa de cardu (Quartucciu, località Su Idanu, ingresso da via Goffredo Mameli), sabato 18 maggio 2024, ore 18.30, si presenterà il libro “Il profumo della libertà” di Carlo Sorgia Edizioni Della Torre. L’autore dialogherà con il pubblico e sua presentazione sarà animata dalle letture del gruppo Associazione Culturale Animus Teatro. Cagliari, in una giornata minacciosa di pioggia Carlo, professore universitario e ricercatore di fama internazionale, sta camminando nell’antico e suggestivo orto botanico che sorge nella valle di Palabanda.
Quei luoghi sono stati teatro, due secoli prima, di eventi celebri nella storia della città e dell’intera Sardegna, perché là si riuniva un gruppo di cittadini di diverso ceto sociale e culturale accomunati da un unico sogno: liberare l’isola dall’oppressivo governo dei Savoia, i “piemontesi”, e restituire dignità al popolo, stremato dalle tasse, dalla fame e dalle più disagevoli condizioni di vita. Progetti cospiratori che sfociarono in quella che è passata alla storia come la congiura di Palabanda del 1812.
In quel mattino Carlo si trova lì per un intento scientifico. Ha un appuntamento con professore spagnolo per verificare le proprietà straordinarie di una bacca che pare cresca in quel giardino. E quando crede di aver trovato la pianta e per un maldestro errore ingerisce il succo delle sue bacche, scivola in un sonno profondissimo ma tutt’altro che vuoto. Si ritroverà infatti a ripercorrere quei fatti esaltanti e drammatici, eroici e indimenticati che videro protagonista, tra gli altri, un suo antenato, Raimondo Sorgia, conciatore di professione, ma soprattutto spirito libero animato da un insopprimibile sogno di libertà.
Presente all’evento anche l’Associazione Culturale Animus Teatro
E così, nel flusso onirico di Carlo, ecco riemergere la personalità generosa e coraggiosa di Raimondo, sempre pronto a mettersi in gioco e in pericolo, si tratti di una delle sue mille avventure galanti o di organizzare una rivoluzione, di mettersi in viaggio per la Corsica, per sollevare alla ribellione anche gli abitanti di quell’isola sorella, o di giurare eterno amore alla sua donna. Con lui i sodali nell’impresa disperata: adepti convinti o coinvolti loro malgrado. Nobili, contadini, pastori, duchesse e giovani donne del popolo, ecclesiastici e soldati, chiamati a giocare un ruolo primario o secondario, ma comunque rilevante, nel volgere degli eventi, nella cui soluzione non potranno che recitare una parte di rilievo, come sempre, la vendetta e il tradimento.
E poi, più che semplice sfondo, c’è la protagonista “alla pari” della storia, se non la principale: la Sardegna, con i suoi luoghi ora infidi ora accoglienti, i riti ancestrali, le tradizioni antiche come le genti che la abitano, e la città di Cagliari, con le strade e i quartieri poveri e malsani dell’epoca. Ma non è un quadro proiettato nel passato, né tanto meno immobile, quello che viene ritratto nel romanzo. Tutt’altro. Che la rivoluzione riesca o fallisca, che raggiunga il suo fine o venga sventata, a soffiare su tutto, inarginabile, c’è lo spirito della modernità e della libertà. Potrà essere soffocata nel sangue, la rivolta, ma non nell’oblio. Il finale sorprendente, allorché Carlo farà la sua vera scoperta di quel giorno, e in cui non è estraneo quel pizzico di magia che sembra avere il compito di richiamare più forte la realtà, ce ne dà conferma.