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A Pabillonis la nuova edizione di monumenti aperti

La nuova edizione di monumenti aperti a Pabillonis

Sabato 18 e domenica 19 maggio 2024 a Pabillonis la nuova edizione di monumenti aperti. Anche Pabillonis partecipa alla manifestazione: spalancherà le porte dei suoi tesori sabato 18 e domenica 19 maggio. Organizzata e coordinata a livello regionale e nazionale dall’associazione Imago Mundi OdV, quest’anno Monumenti Aperti farà tappa in 78 Comuni: lungo cinque fine settimana dal 4 maggio al 2 giugno e in una seconda parte dal 12 al 27 ottobre. La tranche autunnale, che verrà chiusa da Cagliari, partirà il 12 ottobre a Bitonto e nel weekend successivo approderà a Ferrara e nelle undici amministrazioni locali che compongono l’Unione dei Comuni dell’Alta Gallura.

Spazi per i sogni è il tema di questa edizione. L’idea è proporre e sostenere la necessità (e la capacità delle comunità) di creare spazi, fisici e virtuali, per il perseguimento e la realizzazione di sogni, siano essi già concretizzati – quindi memoria – che da realizzare – quindi evoluzione/futuro. Grazie alla collaborazione di comune, studenti e volontari, il prossimo fine settimana sarà possibile visitare 11 monumenti fra edifici di culto, siti archeologici e luoghi strettamente connessi a tradizioni, usi e costumi del piccolo centro campidanese.

Due giornate ricche di storia

La Chiesa Parrocchiale Beata Vergine della Neve (via Santa Maria), costruita nel XVI secolo. Nata in origine a forma di croce latina, con due cappelle laterali, attualmente si presenta a quattro cappelle sul lato sinistro e tre sul lato destro. All’interno della Parrocchia si trovano numerose opere d’arte, tra cui la statua della Patrona, in legno, risalente al XVIII sec., la Madonna del Rosario di grande pregio del 1600 dipinta in “estofado de oro”, una statua di San Giovanni del 1700 dell’artista G. A. Lonis, uno dei principali scultori sardi del 1700.

La Chiesa di San Giovanni Battista (piazza San Giovanni), costruita nel XIV secolo, a navata unica. Il santo è uno dei più solennizzati in Sardegna, ma Pabillonis ha un suo rituale preciso verso San Giovanni. La tradizione ricorda questo suggestivo avvenimento: l’assalto dei pirati saraceni al paese nel 1584. Mentre una parte della popolazione fu catturata e portata prigioniera in Africa, altri abitanti riuscirono a rifugiarsi in mezzo al fitto bosco di “abiu” (ontano bianco) del fiume Riu Bellu. Qui, gli scampati si salvarono grazie all’intercessione di S. Giovanni.

La Casa Museo (vico Torquato Tasso), vecchia abitazione campidanese in terra cruda restaurata dal Comune, importante testimonianza del passato. Al suo interno si rivive uno squarcio della vita di un tempo. Rita Cossu, la sarta-jana dei ricami, accoglie con l’abito pabillonese i visitatori. Qui ci sono la bottega, il laboratorio, l’esposizione di abiti, si preparano pane e formaggio.

Nella lista delle strutture la Chiesa della Madonna di Fatima

Monumenti aperti continuerà con la Casa Cherchi (via San Giovanni 1), costruita tra il 1917 e il 1922. Nasce in un unico corpo e la tipologia di costruzione è quella della tipica casa Campidanese. Una forma a ferro di cavallo e la “corte” (un ampio giardino al suo interno). Le caratteristiche principali della Casa Cherchi sono i tre piani realizzati totalmente in mattoni crudi (ladiri), con muri spessi dai 50 ai 60 centimetri. Il prospetto principale in stile Liberty, avente un cornicione superiore in lastre di roccia, è ornato da una statua centrale e vasi giganti ai lati, oltre a palle di pietra decorative.

Il Monumento delle Pentole Is Pingiadas (via Sardegna), realizzato nell’estate del 1985, rappresenta un simbolo e un ricordo per gli artigiani del passato che hanno contribuito con il proprio lavoro a rendere famosa Pabillonis, paese conosciuto in Sardegna con l’appellativo “sa bidda de is pingiadas”. Sa Pingiada, Su Tianu, s’Ariglia sono i tre elementi che compongono il monumento. Quella dei pentolai è stata certamente la più importante forma di lavoro artigianale che ha costituito l’unica, ma importantissima, industria del paese, insieme a quella dei tegolai e della fabbricazione di mattoni crudi.

La Chiesa della Madonna di Fatima (via Ugo Foscolo). Nel 1994 la famiglia Cherchi donava un’area edificabile alla Parrocchia Beata Vergine della Neve, con l’impegno da parte della parrocchia stessa di erigere una Chiesa dedicata alla Madonna di Fatima. Il desiderio risale al 1984, caldamente favorito dal parroco del tempo don Giuseppe Angius. Con il parroco don Tarcisio Ortu, una volta ottenuto il nulla osta dalla Curia Vescovile di Ales-Terralba sono iniziati i lavori. È stata consacrata nel maggio del 2001.

Immancabile il Nuraghe Santu Sciori

Il Giardino degli Esempi (via Giovanni Boccaccio) nasce da un progetto sviluppato congiuntamente dalla Scuola Primaria di Pabillonis e dal Comune di Pabillonis. Nel 2021 è stata eseguita la riqualificazione degli spazi esterni della scuola ricavando un’area verde dove gli alberi piantumati sono stati dedicati a quindici donne sarde che si sono distinte per il loro esempio nel mondo della cultura, della scienza e della società. Nel Giardino sono presenti tanti alberi, attorniati da siepi di macchia mediterranea ed erbe aromatiche autoctone.

Il Centro di Aggregazione Sociale (via Su Rieddu). L’attuale Centro di Aggregazione Sociale, dove oggi trova spazio la Biblioteca Comunale e dove si svolgono servizi socio-educativi per bambini e adolescenti, era un tempo un asilo parrocchiale. La struttura in pietra, costruita agli inizi degli anni ‘50, si estende per una superficie di circa 600 mq. In precedenza proprietà di una fondazione, negli anni ‘80 fu acquisita dal comune.

La Fonte Romana Sa Mitza (via Su Rieddu) è una fonte di origine romana, sorgente da cui in antichità si attingeva acqua potabile. In questo sito, poco lontano dal fiume, le donne di un tempo andavano a riempire l’acqua con le brocche di terracotta, le quali venivano trasportate fino a casa mantenendole in equilibrio sopra la testa.

Visitabile anche il Parco Archeologico di Pabillonis

Per concludere monumenti aperti vedrà protagonista Nuraxi Fenu e Necropoli S’ena e su ZiminiParco Archeologico Pabillonis. Nuraxi Fenu fu riportato alla luce circa 20 anni fa. Durante gli scavi furono ritrovati frammenti di ceramica romana e una moneta databile al III secolo d.C. Si estende per circa 2000 mq. È un nuraghe complesso pentalobato di grandissime dimensioni. Poco distante si trova “S’ena e su Zimini”, un insediamento con annessa tomba nuragica che si rileva in luogo con la presenza di massi di basalto ben lavorati a martellina di forma trapezoidale: tutto ciò può essere interpretato come una tomba megalitica collettiva, per la quantità di ossa umane ritrovate, ultimamente riaffiorate. Dal 2018 i siti fanno parte del Parco Archeologico Pabillonis.

Il Nuraghe Santu Sciori, Ponte Sa Baronessa, Chiesa San Lussorio (loc. San Lussorio). Importantissimo sito nuragico è quello del Nuraghe Santu Sciori. Si trova su un’ansa del Flumini Mannu (Rivus Sacer): dalla sua altura non elevatissima domina a guardia di gran parte del Campidano di mezzo, da quello arborense a quello di Cagliari. Presenta una tipologia di costruzione complessa, composta da un bastione e alcune torri antemurali. In epoca medioevale il sito venne utilizzato come area sepolcrale. A poca distanza dal nuraghe si possono ammirare i ruderi dell’antica chiesa di San Lussorio e ancora più avanti il Ponte Romano.

About Emanuele Marrocu

Ciao a tutti, sono Emanuele, sono laureato in Scienze dell'Amministrazione e dell'organizzazione e ho continuato il mio percorso nella magistrale di Innovazione Sociale e Comunicazione con l'obiettivo di diventare un Social Media Manager. Vado pazzo per i video tech, mi piace prendermi cura di me stesso e ascoltare tanta, tantissima musica. Sono ironico, estroverso e alla mano. Mi piace mettermi costantemente in discussione per coronare i miei più inarrivabili obiettivi. Stay tuned!

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