Francesco Stara presente al Dop Cheese Sardinia
Per svelare le potenzialità dei tre formaggi a Denominazione di origine protetta, l’Agenzia Laore Sardegna da martedì 21 maggio vara tre giorni di eventi che prendono il nome di “Dop Cheese Sardinia”, con partenza da Dolianova. Visite guidate in caseifici selezionati, workshop formativi e cooking show a cura dello chef stellato Francesco Stara.
“Dop Cheese Sardinia” è un viaggio tra origine, qualità e gusto, alla scoperta delle tre Dop casearie della Sardegna: il Pecorino Sardo, il Pecorino Romano e il Fiore Sardo. Tre giornate di visite guidate in caseifici selezionati, workshop formativi e cooking show in compagnia dello chef stellato Francesco Stara. E in primo piano tre eccellenze della tavola, valorizzate al meglio grazie a originali menù creati dall’estro di chi è abituato a guidare una cucina con stella Michelin nell’incantevole cornice di Nora. Stavolta, però, Francesco Stara darà vita a un tour gastronomico differente e parecchio interessante.
Il 21 maggio, 15 tra ristoratori e giornalisti, youtuber e food blogger, si daranno appuntamento alle 9.30 nel caseificio Argiolas, a Dolianova, per una giornata dedicata al Pecorino Sardo. Il giorno dopo, invece, una nuova comitiva si dirigerà nel Sassarese, nello stabilimento Lait (Latteria di Ittiri società cooperativa). Copione similare ma cambio di protagonista: la scena sarà tutta per il formaggio del momento, il Pecorino Romano. Infine, giovedì 23 maggio il gruppo di ristoratori e giornalisti approderà prima a Macomer, alle 9.30, per una visita guidata al caseificio Debbene dei F.lli Bussu. Quindi, raggiungerà l’incanto di Badde Salighes, Villa Piercy, nelle campagne di Bolotana. L’antica e affascinante dimora sarà la magica location per il workshop e il cooking show dedicati al Fiore Sardo.
Tra presente e futuro
La comunicazione cambia registro, diffonde nuovi contenuti, mode differenti. La ricerca del prodotto di qualità, soprattutto in questo periodo, viene così amplificata e diffusa sulle piattaforme social più in voga. Da Instagram a Tik Tok gli chef conquistano i follower a colpi di “carbonara” e di “cacio e pepe”. Si spiega anche in questo modo la rinascita del Pecorino Romano Dop. Questo formaggio che irradia sardità, nonostante il nome, è l’ingrediente-principe di piatti senza tempo.
«Possiamo dire che il nostro prodotto gode di ottima salute», afferma il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, Gianni Maoddi. «Le circa 37 mila tonnellate di produzione 2023 sono in equilibrio rispetto alle richieste del mercato, non ci sono eccedenze». Il “Romano” cambia veste, riscuote consensi: il passato è un ricordo sempre più sbiadito. Il Parmigiano “trema”.
Maoddi puntualizza: «Il miglioramento tecnologico è stato decisivo. La riduzione del sale, poi, ha permesso il cambio di passo, i risultati odierni. Adesso il Pecorino Romano Dop spunta prezzi all’ingrosso tra i 12 e i 13 euro al chilo. Al dettaglio può arrivare anche a 25-26 euro. Se guardiamo al mercato, il 70 per cento della produzione è dedicato all’export». Non solo “Romano”. Anche il Pecorino Sardo Dop vive un ottimo momento.
«Il 2024 è un anno all’insegna della crescita: c’è un evidente risveglio, sia a livello nazionale sia a livello comunitario», spiega Annalisa Uccella, direttrice del Consorzio di tutela del Pecorino Sardo Dop. «Questo formaggio prevede due varianti, disciplinare alla mano: dolce e maturo». Le vendite vanno bene, il sogno accomuna: «Vogliamo conquistare l’alta ristorazione. L’impiego in cucina delle due tipologie è infinito».