Terra Nuova in collaborazione con Unica Radio e l’Università di Cagliari ha realizzato un podcast incentrato sull’agroecologia
In questa puntata si è parlato dei giovani in agricoltura
Attualmente la Sardegna vive una grave crisi del lavoro che si ripercuote soprattutto sui giovani, che hanno difficoltà a trovare un'occupazione. Il settore agricolo rappresenta oggi un ambito interessante sia per le potenziali produzioni e redditi che per la qualità della vita che offre grazie al contatto con i sistemi naturali e alla gestione degli agro-ecosistemi. Purtroppo però il possesso della terra è fortemente legato agli assi ereditari, che impediscono, a quanti non hanno una proprietà, di entrare in possesso di terreni da coltivare.
Gli ultimi dieci anni, sono stati un periodo molto critico per l’agricoltura: la produzione del vino, della frutticoltura, dei cereali e dell’olio d’oliva, è diminuita in maniera significativa del 20% rispetto a vent’anni prima; altri ostacoli sono stati il cambiamento climatico, la siccità e i nubifragi, che non solo hanno portato a perdite significative nelle coltivazioni, ma hanno causato anche seri danni calcolati in 14 milioni di euro alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne italiane. Di recente però, sembra esserci stato un ribaltamento positivo: nel periodo post-Covid, i giovani under 40 che hanno deciso di dedicarsi all’agricoltura, sono aumentati del 14% rispetto a cinque anni fa, con un numero stimato di 55.000 imprenditori in tutta Italia, tra cui l’8% comprende laureati in settori diversi da quello agricolo.
Ma quali sono oggi gli ostacoli per una ragazza o un ragazzo che intendono avviare un’attività agricola?
Oggi vi parleremo dell’esperienza di giovani agricoltori che cercano di rivitalizzare il settore, rappresentando un nuovo modello sociale e quindi una nuova ruralità. Dal 2020 a oggi, l’Italia è il primo paese europeo a vantare un’alta percentuale di imprese agricole fondate da giovani under 40. Nel 2020, sono nate oltre 6000 aziende agricole create da giovani imprenditori, di cui il 54% sono situate nel Sud Italia. Molti di loro, non necessariamente hanno un’istruzione in agricoltura, ma hanno sviluppato una sensibilità ai temi agro-ecologici che li porta a scelte radicalmente diverse rispetto ai loro percorsi di istruzione. In questo podcast, vi farò conoscere Danilo Demontis, un giovane ragazzo che, grazie alla sua passione, ha raggiunto un traguardo che pochi ragazzi della sua età riescono.
Sono pochi i ragazzi dell’età di Danilo a conseguire un simile traguardo. Questo successo non è solo dovuto alla sua forza di volontà, ma anche grazie alla sua famiglia, che l’ha sempre sostenuto e con i quali condivide l’interesse per il settore.
A quanto pare, l’azienda di famiglia di Danilo ha origini lontane. Infatti, se non fosse stato per suo nonno, oggi Danilo non lavorerebbe con la sua famiglia in una proficua azienda agricola.
Ci sono casi però, in cui le aziende di famiglia, soprattutto se longeve, tendono a interrompersi, a causa dei tempi moderni. Infatti, molte attività che erano un tempo proficue, adesso rischierebbero il fallimento perchè non si adattano agli utilizzi moderni che vengono impiegati oggi giorno. Ma grazie a giovani imprenditori che sono ancora fortemente interessati all’agricoltura, cercano di adattarla ai tempi moderni con le loro conoscenze informatiche. Ma siamo sicuri che tutti gli agricoltori siano d’accordo per questo rinnovamento?
Purtroppo, l’abbandono delle campagne è un problema che esiste da sempre e persiste già da molto tempo. Fin dal XVIII secolo sono stati abbandonati 1,47 milioni di km2, e questo problema non potrà che peggiorare nel corso dei prossimi dieci anni, con l’86% delle aree rurali italiane che rischiano l’abbandono.
L’utilizzo di sottoprodotti in agricoltura è efficace per la sostenibilità delle campagne, tant’è che in Europa si producono 250 milioni di tonnellate l’anno di sottoprodotti.
Le bellezze paesaggistiche, soprattutto quelle italiane, hanno bisogno di essere salvaguardate, ancor di più se antiche. Questo perchè spesso, l’azione distruttiva dell’uomo le mette a rischio.
Ascoltare questi ragazzi mi fa venire in mente che i giovani hanno voglia di qualcosa di vero e autentico, ma si scontrano spesso con una eccessiva burocratizzazione del settore.
I giovani sono la nuova speranza dell’agricoltura e, grazie a loro, l’agricoltura potrà raggiungere il massimo splendore come ai vecchi tempi. Ma a far rinascere l’agricoltura, non vi è solo l’aiuto dei giovani imprenditori, ma anche di giovani ragazzi che, seppur non interessati al settore, sono comunque sensibili alla tematica ambientale. Per cui, nelle loro piccole azioni quotidiane, cercano di dare un contributo. Questo non solo i giovani però, ma anche gente over40 che cerca anch’essa di contribuire, nel loro piccolo, a salvaguardare l’ambiente.
Oggi abbiamo parlato dell’esperienza di giovani sardi che si sono avvicinati all’agricoltura, delle loro difficoltà e dei loro sogni. Un ringraziamento va anche ad Alberto Murru, un ragazzo che ancora oggi alimenta le sue conoscenze e la sua passione per il settore.
Un podcast realizzato nel progetto CHAlleNGE, finanziato dall’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo e promosso da Deafal, ACRA, Mani Tese, Terra Nuova, WWOOF, Reattiva, Open Impact, Altraeconomia.