Festival dei Tacchi 2024 celebra i suoi primi 25 anni. In un quarto di secolo il meglio del teatro contemporaneo tra i magnifici e selvaggi paesaggi d’Ogliastra, all’ombra delle pareti rocciose dei Tacchi.
Dal 2 all’8 agosto tra i territori di Jerzu e Ulassai, Stefano Massini, Arianna Scommegna, Domenico Iannacone, Beatrice Schiros, Ascanio Celestini, Giobbe Covatta, Renato Sarti con Barbara Apuzzo, Roberto Mercadini e tanti altri ancora.
Il Festival dei Tacchi 2024 celebra i suoi primi 25 anni
«Festeggiamo con una dedica particolare agli esseri sensibili in un momento storico in cui la sensibilità pare essere una colpa più che una qualità» Dice il direttore artistico, Giancarlo Biffi.
Venticinque edizioni, sette giornate, venti spettacoli, nove palcoscenici, tre laboratori teatrali con relativi esiti scenici, un incontro aperto al pubblico, due presentazioni di libri, una performance itinerante site specific.
Come da tradizione è ricco e variegato il programma della XXV edizione del Festival dei Tacchi, la manifestazione di teatro contemporaneo organizzata dalla compagnia cagliaritana Cada Die Teatro, che si terrà dal 2 all’8 agosto tra i tanto aspri quanto incantevoli paesaggi tra i comuni di Jerzu e Ulassai, ai piedi delle magnifiche pareti rocciose dei Tacchi d’Ogliastra, meta per gli appassionati di arrampicate e trekking.
Sarà un’edizione dedicata agli esseri sensibili, coloro che percepiscono le ferite o le gioie altrui come proprie.
«È una delle prime condizioni dell’essere artisti Ed è proprio su questo aspetto, su l’essere sensibile che vogliamo porre l’attenzione; è proprio da questo moto della coscienza che scaturisce la creatività dell’artista armonizzata alla personalità dell’essere umano. Si dice, più senti, più esprimi. Quante volte abbiamo sentito dire “È troppo sensibile!”, come se l’essere sensibili fosse una colpa e non una qualità. Proprio ora che ci sarebbe bisogno di tonnellate di sensibilità e rispondere a un mondo, a una società che, nonostante tutto quel che accade attorno a noi, ci sollecita sempre più a essere cinici, freddi, distaccati, disinteressati, imperturbabili» dice il direttore artistico, Giancarlo Biffi.
Gli Spettacoli
Essere sensibile era Herman Melville che, nel suo Moby Dick, indagava il dilemma dell’ignoto nel senso di speranza, ovvero della possibilità per ognuno di noi di riscattarsi. Ed essere sensibile è Roberto Mercadini, narratore, autore, attore, scrittore, poeta e divulgatore, capace di ascoltare le storie del mondo e restituirle in forma di teatro, che accompagnerà il pubblico nell’essenza dell’opera dell’autore statunitense (3 agosto).
La vita, le imprese, le opere di un intellettuale straordinario saranno al centro del racconto scritto da Gianluigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno, Alessandro. Un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande. È la storia di un giovane che sceglie di tenere gli occhi aperti sulla realtà che lo circonda, di dedicare la propria vita a donare luce a quello che rimane oscuro e nascosto nei luoghi più terribili, di impegnarsi a smontare stereotipi e frasi fatte con cui allontaniamo da noi i drammi che percorrono il nostro presente, di stare sempre e comunque dalla parte degli ultimi. È una produzione Koreja e Ura teatro che vede sul palco Fabrizio Saccomanno, Barbara Petti, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Andjelka Vulic (3 agosto).