Claude Cahun e Marcel Moore, dal surrealismo all’attività antinazista

Claude Cahun e Marcel Moore mostra fotografica e lezioni partecipate allo Spazio Opposto a Cagliari

Claude Cahun e Marcel Moore sono gli pseudonimi scelti rispettivamente da Lucy Schwob e Suzanne Malherbe, due artiste francesi nate alla fine del 1800. Compagne di vita e famose come fotografe, scrittrici, o illustratrici nell’ambiente surrealista parigino degli anni ’20. Lucy conosce Suzanne appena quindicenne, quando il padre sposa la madre di Suzanne. Le due sorellastre si innamorano immediatamente. Dando vita quindi ad una stabile relazione affettiva ed artistica che le accompagnerà fino alla fine dei loro giorni.

L’intensa relazione, la totale simbiosi tra le due pur diverse per soggettività, si riflette tutta nello schizzo datato probabilmente 1908, “Elles s’aiment”. Un disegno tanto semplice quanto articolato nel significato, che non solo parla della loro relazione. Tra giochi di parole, slogan e simbolismi, anticipa un’attitudine artistica e comunicativa senza precedenti.

Nel 1920 Lucy e Suzanne si trasferiscono infatti da Nantes a Parigi, dove incontrano un ambiente molto più libero, indipendente e aperto. Per le due artiste si aprono nuove opportunità anche in ruoli più tipicamente maschili e le due artiste sono attratte da questa mentalità più progressista. Nella capitale francese, passeranno meravigliose serate di chiacchiere, conversazioni e bevute e dove avranno occasione di incontrare scrittori famosi. Tra i quali James Joyce, Jacques Prévert, o Gertrude Stein. Nella libreria conoscono anche Tristan Tzara, uno dei fondatori del movimento Dada, e André Breton, fondatore del Surrealismo.

L’annuncio della BBC: “la Germania ha invaso la Polonia, è Guerra”

La sera del primo Settembre 1939 la BBC annuncia che la Germania ha invaso la Polonia e due giorni dopo Inghilterra e Francia le dichiarano guerra.  Ciò che Lucy e Suzanne avevano temuto si era purtroppo avverato. Nel Giugno del 1940 i soldati tedeschi arrivano anche nell’isola. Nei primi giorni dell’occupazione la vita di Lucy e Suzanne proseguì come prima, ma ovviamente il contesto era completamente cambiato. Lucy cominciò a sentire il desiderio di intraprendere una qualche forma di resistenza. Il suo pragmatismo e la sua flemma a disposizione della loro lotta personale ai nazisti, ancora una volta in simbiosi, proprio come sempre accaduto in campo artistico. Inizialmente la loro strategia non ha una reale caratterizzazione, una linea propria: staccano i poster di propaganda tedesca dai muri, girano i cartelli stradali, ma pian piano la stessa vena artistica che ha caratterizzato le loro creazioni, provocatoria, ironica ed arguta, guiderà anche le loro scelte di protesta e propaganda antinazista. Quasi per caso, nelle sue notti di insonnia, Lucy sfoglierà un giornaletto satirico francese “Le crapouillot” datato qualche anno prima (1931). Nel leggerlo si fermerà su una frase che riguarda il trattato di Versailles: «Ci state obbligando a preferire un terrore senza fine ad una fine senza terrore!» La traduzione tedesca:“Schrecken ohne Ende” Le due parole “ohne Ende” (senza fine) le sembrano così illuminanti e soprattutto le indicano la via, “le parole”. Come scrittrice Lucy riscopre le sue armi migliori e, di concerto con Suzanne, comincerà a scriverle come scarabocchi un po’ ovunque.

La campagna antinazista delle due artiste attraverso la creazione immaginaria di un “frustrato soldato tedesco”: L’empatia come arma di persuasione

Dopo i primi tentativi, la campagna antinazista delle due artiste si catalizza attorno alla figura immaginaria di un frustrato soldato tedesco, anonimo, senza nome, che le due donne scelgono di chiamare “Soldat ohne Name”, perché il ripetersi della parola “ohne” restasse una sorta di marchio autoriale di tutto quando diffondevano. Nella creazione di questo personaggio si riconoscono in pieno tutte le caratteristiche dell’arte di Claude e Suzanne: impersonificare, seppure tramite degli scritti, un’altra persona, di sesso opposto secondo la loro tipica linea gender fluid

I loro messaggi mirano a indebolire il morale dei tedeschi, ad incrinare le loro certezze per spingerli all’ammutinamento. Esclamazioni, domande, ironiche provocazioni (al limite della derisione) che sembrano scritte da un tedesco verso un tedesco (nella loro lingua, tra l’altro, perché Suzanne la conosceva), per renderlo consapevole della durezza della guerra, per farlo pensare ai famigliari lasciati a casa, ai sacrifici e ai pericoli corsi in nome e per conto di Hitler, indurlo a credere che le missioni tedesche stessero fallendo.  Paradossalmente, contro il nemico le due donne scelsero l’empatia per combatterlo, diventando uno di loro. Nel tentativo di liberare l’isola dai nazisti, si proponevano in fondo anche di redimere il nemico.

Per questo loro storia di resistenza antinazista è di grande rilevanza storica ed artistica per conoscere due figure chiave che meritano molta attenzione ed anche una corretta lettura e rilettura.

Nel 1944 le donne vengono catturate ed imprigionate, destino ha voluto che scampassero all’esecuzione, peraltro rinviata una volta e poi cancellata nel Febbraio del 1945.

Proseguono allo Spazio Opposto le lezioni partecipate a offerta libera e consapevole. Prossimo appuntamento: Claude Cahun e Marcel Moore, dal surrealismo all’attività antinazista. In via Pietro Martini 23 SpO spazio Opposto. Il 3 giugno alle ore 20,30

About Maurizio Calabrese

ciao, sono Maurizio, svolgo la professione di psicologo e gestisco un B&B a Cagliari, amo viaggiare e conoscere nuove culture, sono un appassionato di letteratura classica e musica jazz funky rock etc.

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