È in programma martedì 4 giugno alle ore 20:00, presso i giardini di via Marghine a Quartu Sant’Elena, la performance “Matrilineare connections”. Esito del percorso poetico teatrale ispirato alla Dea Madre e ambientato nella natura, nei siti archeologici e nelle più belle domus di Quartu Sant’Elena.
Presentato nella cornice Teatri di Pace dall’associazione culturale Ananché, il percorso, iniziato all’Ex Convento dei Cappuccini lo scorso 26 marzo con un simposio sulla valorizzazione del ruolo dell’arte e del fare arte all’interno della comunità e della società, è stato vario ed entusiasmante e ha coinvolto 23 donne da marzo a giugno.
Forti le “Connections” di questa edizione di Matrilineare, progetto dalla forte valenza artistico-pedagogica, ideato e sviluppato da Grazia Dentoni oltre vent’anni fa per valorizzare il ruolo delle donne nel sociale attraverso opere di riconnessione, riscoperta e creazione collettiva. Il focus si è incentrato sulla volontà di fare rete tra donne e tra le associazioni del territorio avvalendosi dell’arte come strumento per sanare le ferite delle discriminazioni e violenze di genere.
Grazia Dentoni, regista del progetto, spiega: “In quest’era tecnologica in cui si parla tanto di intelligenza collettiva nei sistemi mediatici, la scommessa è di rafforzare questo processo nella vita reale, di mettere in atto un modulo di intelligenza emotiva collettiva attraverso la pratica di un laboratorio teatrale nomade e in continua trasformazione. Il sapere delle donne viene condiviso in un ritmo circolare, garantendo la trasmissione orale di storie e canti mentre si costruiscono maschere, si fila la lana, si pratica un training fisico e vocale”.
Matrilineare connections ha abitato con le sue donne il nuraghe Diana, incontrando l’archeologa Patrizia Zuncheddu. A Sa Dom’e Farra con l’ospite d’eccezione Luciana Percovich, successivamente casa Arcoiris e casa Olla. La fotografa Emanuela Cau ha documentato il laboratorio per intero.