“Terra Madre” al TsE di Cagliari per “Teatro e Marmellata”
Focus sul rapporto tra uomo e natura con “Terra Madre”, uno spettacolo per burattini da tavolo scritto diretto e animato da Paolo Cattaneo, con la consulenza drammaturgica e registica di Stefano Ledda, nuova produzione del Teatro del Segno e Il Baracco / Teatro dei Burattini in cartellone giovedì 13 giugno alle 17.30 al TsE di via Quintino Sella, nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari, per uno nuovo appuntamento con la settima edizione di Teatro e Marmellata, la rassegna dedicata ai giovanissimi e alla famiglie organizzata dal Teatro del Segno nell’ambito del progetto pluriennale Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro.
La pièce racconta «una storia semplice», una moderna favola ecologica: un uomo che si ostina a praticare un’agricoltura apparentemente “arcaica” rifiutando le forme di sfruttamento intensivo, l’uso indiscriminato della chimica e il ricorso all’ingegneria genetica, per seguire invece il ciclo delle stagioni, valorizzando e difendendo la biodiversità, risveglia la curiosità dei giovanissimi protagonisti, i quali si avvicinano al misterioso vicino. “Terra Madre” mostra come «la rigenerazione parta dall’invisibile» e spiega che «la sostenibilità non è una diminuzione del presente, ma il moltiplicatore per un futuro migliore».
Tutto il fascino del Teatro di Figura, con i burattini da tavolo realizzati con materiali di riuso, una scenografia semplice che si trasforma assumendo le tonalità corrispondenti alle diverse stagioni, per un poetico e coinvolgente racconto per quadri in cui emergono via via i caratteri dei personaggi, le dinamiche familiari e sociali, le reazioni di una piccola comunità e i differenti punti di vista sulle questioni cruciali per il presente e il futuro. “Terra Madre” affronta con un linguaggio chiaro e facilmente comprensibile temi complessi e urgenti come la necessità di salvaguardare i fragili equilibri della biosfera, ridurre l’inquinamento e l’utilizzo di pesticidi e concimi, ma anche preservare la biodiversità.
Lo spettacolo e i suoi interessanti spunti di riflessione
Una riscoperta di tecniche e sistemi tradizionali perfezionati attraverso le moderne conoscenze, per imparare a prendersi cura della terra che nei miti antichi assume le sembianze di una Dea potente e benigna. Una divinità enigmatica e squisitamente femminile, dai molti nomi e i molti volti, il cui turbamento e pianto provoca disgrazie e danni inenarrabili, come nel mito di Demetra. Fin dagli albori della civiltà, gli esseri umani hanno cercato di dominare la natura per arrivare più o meno coscientemente ad alterarne gli equilibri per piegarla alle proprie esigenze, continuando a trarne sostentamento ma anche depauperandola.
Lo spettacolo offre interessanti spunti di riflessione su questioni etiche e scientifiche, come la manipolazione genetica che si è poi trasformata in fonte di profitto per le ricche e potenti multinazionali, con in rischio che le specie modificate si impongano su quelle preesistenti, emerse attraverso la selezione naturale adattandosi ai cambiamenti climatici. Il consumo del suolo nelle aree a forte urbanizzazione o sviluppo industriale è un altro fenomeno preoccupante, così come la distruzione delle foreste e l’inquinamento che rischia di rendere il pianeta sempre meno inadatto alla vita.
“Terra Madre” è uno spettacolo adatto a grandi e piccini, il racconto di un’avventura attraverso lo sguardo dei ragazzini che scoprono la possibilità di un approccio differente e quasi “rivoluzionario” all’agricoltura nel pieno rispetto della natura. Il dialogo con quello strano contadino offre loro imprevisti strumenti per comprendere la realtà in cui vivono e la spregiudicatezza di certi ambigui figuri, disposti a tutto pur di ottenere quel che vogliono, a fronte della sincerità e della coerenza di quell’“eretico” e indomabile vecchio che non rinuncia a lottare per ciò in cui crede, li costringe a scegliere da che parte stare mettendo in risalto la differenza tra il bene e il male.