Viaggio nei labirinti della mente e del cuore con la XLII edizione del Festival “La Notte dei Poeti”
Con la XLII edizione del Festival “La Notte dei Poeti”, il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna offre un’esperienza unica e coinvolgente. Dal 8 al 27 luglio, l’antica città fenicio-punica e poi romana di Nora, si trasforma in una magica cornice dove miti antichi e tragedie moderne, favole arcane e affreschi di varia umanità prendono vita.
Il programma
Tra i protagonisti di questa edizione spiccano nomi illustri come Fabrizio Bentivoglio, che offrirà una “Lettura Clandestina” da “La solitudine del satiro” di Ennio Flaiano, e Anna Foglietta, interprete di una donna in fuga dagli orrori di un conflitto in “Una Guerra” di Michele Santeramo. La cantante algherese Franca Masu renderà omaggio a Amália Rodrigues con “Fado, Meu Amor”, mentre Paolo Jannacci & Band tributeranno un omaggio all’eclettico musicista milanese Enzo Jannacci con “In concerto con Enzo”.
Il festival si avventurerà nelle tracce del mito con “Metamorfosi”, un adattamento del celebre poema di Ovidio con Nina Pons e le percussioni dei Munedaiko sotto la regia di Andrea Baracco. Mattia Sebastian Giorgetti firmerà la mise en scène di “Medea / fragments”, un intreccio delle parole di Euripide, Seneca, Franz Grillparzer e Heiner Müller, con Benedetta Laurà nel ruolo dell’eroina tragica.
Per i più giovani, il laboratorio “Mettiamoci all’Opera”, a cura del costumista e scenografo Marco Nateri e della coreografa Luigia Frattaroli, offrirà un viaggio dietro le quinte del teatro con una versione fantasiosa de “La Cenerentola” di Gioachino Rossini. Mariano Dammacco e Serena Balivo proporranno “La morte ovvero il pranzo della domenica”, una riflessione poetica e struggente sulla fine della vita.
Le atmosfere fiabesche de Is Mascareddas con “Sig.ra Rossetta” e l’indagine simbolica del corpo in “In-Corpo-Reo.4” di Rossella Dassu arricchiranno ulteriormente il programma, mentre la performance “Swan” di Gaetano Palermo, ispirata a “La morte del cigno” di Michel Fokine, utilizzerà lo sport come metafora della vita.
Con “The Last Lamentation”, Valentina Medda evocherà un’elegia funebre per il Mediterraneo, ricordando la tragedia dei profughi e dei migranti attraverso una performance corale che unisce riti funebri sardi e canti delle prefiche di diverse civiltà.